giovedì 18 luglio 2013

Epifanie / 30

Ci sono persone brutte nel senso che sono proprio brutte persone. Ma brutte al punto che non gli trovi un verso. Ambigui, bugiardi, opportunisti, infantili, egocentrici, egoisti e confusi. 
Alla faccia delle personalità multiple e disturbate.

E quando un minimo di almeno 30 persone ti dicono che qualcuno è davvero brutto in ogni senso (anche se magari sa mascherarsi bene), forse qualcosa di vero c'è. 

Bene, prendiamone atto. Per l'ennesima volta. Amen.

martedì 16 luglio 2013

RIFLESSIONI 53 / cielo e denaro

Ci sono cose che ancora ti sorprendono e ti colgono impreparata. 
Eppure dopo tanti anni dovresti saperlo. E invece no: non lo sai mai.
Fatichi, dai tutto e di più, provi a comprendere e ad avere pazienza. Aspetti. E talvolta (spesso) non ti ritrovi tra le mani niente. Manco un grazie. 
E ti sentì come il contadino che semina, si accorda col fluire delle stagioni osservandone gli umori per cercare di intuire quanti poi saranno i frutti e poi, magari per una grandine imprevista, vede sfumare tanta fatica.

E forse è proprio oggi che inizio a capire come mai i contadini ricchi, nel senso di danarosi, non lo sono mai stati.
Con umiltà hanno trovato casa nella terra e hanno accettato di stare "sotto al cielo", pioggia e sole compresi. 
Quel cielo che hanno studiato e guardato più di chiunque altro con sapienza e intuizione. Quel cielo fatto di lunazioni. 
Quel cielo che non si teme, ma che non si sfida. 

E allora sei felice e orgogliosa di avere avuto i bisnonni contadini.

Perché sei anni luce lontana da quelli che magari qualche soldo hanno avuto la fortuna di averlo. Per capacità, per fortuna, per dinastia. Anche pochi, ma abbastanza da esser convinti di poter governare cuori e persone col portafogli. E con quale avidità!  Da lì ho visto nascere i più surreali deliri di onnipotenza. Perché quella gente lì, il cielo lo ha sfidato, provando a scalarlo. 
Non tutti l'hanno fatta franca e spesso il prezzo più caro che hanno dovuto pagare è quello della solitudine. Soli, lì sospesi a mezz'aria con l'aria buffa di chi non sa dove poggiare i piedi e vaga nel vuoto a cercare, cercare, cercare di avere.
Ma di avere cosa?  Quanto? Chi?

Forse è vero che la felicità non sta per aria ma ha i piedi ben piantati a terra anche se ti consente di volare. Forse è quella la vera e unica ricerca che vale la pena di perseguire.
O almeno oggi, in uno degli ennesimi giorni tristerrimi di questo lungo periodo, la vedo così.

mercoledì 3 luglio 2013

***parole e ciglia

Ho comprato il collirio. Mi bruciano gli occhi.
Ma non credo avrà una qualche efficacia. 
Sono tristi da troppo tempo i miei occhi. E per quello non c'è medicina.
Ancora un addio. Ancora incomprensibile. Ancora insopportabile.
È tutto troppo insopportabile. 
Un incubo. E le parole inciampano tra le ciglia.

Proverò di nuovo col collirio.