giovedì 9 febbraio 2012

***certe stanze

Mi piacciono certe stanze.
Mi piace quella stanza con le pareti piene di ricordi ancora da appendere, con le tende messe lì a caso. Mi piace quella stanza piena di libri e trofei. Mi piace quella stanza con ciò che è essenziale per preparare una buona cena. Mi piace quella stanza piena di gocce di sudore e pacifico riposo.
E quell'accozzaglia di oggetti apparentemente mescolati senza un filo logico, ovunque risuona di musica: vedi una candela che batte le percussioni, un libro che recita poesie in ottava rima, una vecchia sedia che strimpella la chitarra acustica, un piccolo televisore di quelli che non si usano più che l'accompagna al pianoforte.
Eppure, in quel mondo intimo e privato si respira armonia. 
Tutto suona bene e dunque il filo logico c'è. 
E' quello della gente incontrata, delle persone amate, dei libri sfogliati, delle bottiglie scolate, dei vestiti indossati, delle lenzuola sgualcite, dei taccuini scritti a mano. 
La chiamano vita vissuta questa roba qui. 
Ed è bellissimo sapere che tu sei lì, in quei bicchieri, in quei colori, in quella polvere di tabacco. E tutto ti somiglia e parla la tua lingua.
La chiamano bellezza questa roba qui.

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