venerdì 15 giugno 2012

Poi viene il giorno / 12

C'era una volta la dignità.
Ma non tanto quella che ti faceva tenere la testa alta ad ogni costo, davanti all'orgoglio ferito, alla fiducia tradita, all'amore rifiutato, al rispetto mancato. Tutte cazzate!
C'era una volta la dignità che ti faceva sentire una persona.
C'era una volta.

Oggi per me dignità è una parola desueta, da vocabolario. Perché oggi giri per le banche come un fantasma,  dopo nottate insonni a pensare a come fare, a cosa dire.
C'è che chiedi e non ti sarà dato, bussi e non ti verrà aperto.
Dopo 25 anni di quotidiano camparsi da soli è dura accettare che non ci si fa più.
E' dura alzare bandiera bianca. Peggio alzare quella nera.

Cerchi di non mollare, perché ti hanno detto che sei forte. 
Ma che ne sanno loro.
Te l'hanno detto e si son levati dai coglioni in fretta e furia. 
E non gli è parso vero, con tutto quel bene che ti vogliono! Ma è meglio non sentirsi....
Ora hanno tutti da fare: una fidanzata nuova, una figlia al mare, un scopata in chat, un lavoro da consegnare, la spesa e il bucato. 
Il bucato: tutti a lavare le proprie macchie.
Bravi!
Intanto il tempo stringe e le risorse (di ogni tipo, da quelle economiche a quelle fisiche, da quelle creative a quelle legate alla speranza) stanno terminando definitivamente.
Poi viene il giorno in cui capisci che c'è una bella differenza tra avere paura che qualcosa arrivi e trovarsi quella cosa tra le mani.
Non sai neppure tu cosa provi. Sai solo che fino ad un attimo prima erano solo parole, adesso è tutto vero.
Può capirti solo chi sta come te. Ma - per fortuna - non sono molti.
E non azzardatevi a dire: "Eh, va così per tutti. Colpa di questi brutti tempi".
Manco per niente. fino a ieri lo dicevo anche io. Non è vero. E non vi auguro di scoprirlo.
Fate il bucato che è meglio, va.
Magari, già che ci siamo, quelli che mi vogliono proprio bene e ne sono certi, se fanno un lavaggio per delicati con una centrifuga leggera alla coscienza...grazie!

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