lunedì 4 giugno 2012

Post-it / 17 Tiziana e la cattiveria

Scrive Tiziana che la cattiveria torna sempre indietro e che basta saper aspettare, lei infatti aspetta...
E a me dispiace che qualcuno sia cattivo con Tiziana, perché e' fin troppo facile esser cattivi con lei, ma e' anche da stronzi.

Faccio una premessa.
Qui si parla della cattiveria di tutti i giorni, figlia della stupidita' umana, e dell'insicurezza che deriva dal nostro esser brutti. Di quel "peggio di noi" che per qualcuno diventa mestiere. Della stronzaggine, della tracotanza, dell'arroganza, della supponenza.
Poi c'è l'abominio, l'esser spietati, ma quella e' altra cosa. Roba da psichiatri. E noi lasciam perdere, sebbene se ne trovino di persone così inguaiate in giro eh...

Tiziana e' una delle persone più speciali che ho incrociato nella mia vita. Sa fare cose complicate e meravigliose e le fa sempre con amore, gratis, col sorriso anche quando il sorriso le costa fatica. La si vede "soffrire" sorridendo. Butta giù bocconi amari, in nome di un amore universale, non e' mai stanca. Si emoziona ed e' bellissima. Ma proprio bella.

Io la conosco troppo poco, e potrebbe anche essere che ho a che fare con una brava attrice capace di recitare la sua parte. Ma il mio istinto mi dice che no, non e' questo il caso.
Ho imparato molto da Tiziana, osservandola da lontano.
Sapendo dei suoi piccoli enormi gesti quotidiani.
Davanti alla gratuita' del suo dare c'è solo da tacere ed imparare.

E mi spiace quando parla di cattiveria e aspetta che torni indietro. Perché vuol dire che soffre, e non mi va di saperla soffrire tanto da lamentarsi, perché lei non e' una che si lamenta.

Ora, vorrei dirle di non aspettare che la cattiveria torni dai cattivi, ma di andare avanti.
La cattiveria non torna indietro mai.
La cattiveria e' spesso l'egoismo portato all'eccesso. La cattiveria (se non e' patologia) diventa abitudine, piccolo sopruso quotidiano.
La cattiveria e' dare così per scontato che chi hai davanti e' proprio li' solo per te, ed e' cosi' come te lo immagini, che alla fine tu non devi far niente per lui/lei basta rivolgergli la parola solo per dare un ordine.
Cattivo e' chi usa sapendo di usare, senza mai dire grazie, anzi, sentendosi infastidito dal debito, mancando di rispetto. Mancando di fiducia. Mancando di pietas.

Poi la cattiveria e' tante altre cose; basti pensare all'invidia, alla gelosia, alla menzogna, alla competizione, alle scappatoie "lava coscienza" di chi tradisce senza un perché.

Si dice anche che non si costruisce la propria felicita' sul dolore degli altri, ma anche questa e' una stupidaggine.
Basta guardarsi attorno per vedere gente felice e gente infelice. E chi paga il conto poco importa, la vita va così. E chi e' felice se ne sbatte se da qualche parte c'e' qualcuno che piange per lui. Anzi, ostenta con crudeltà la sua felicita' al mondo.

Lascia perdere Tiziana.
Si potrebbe continuare all'infinito, ma e' meglio non aspettarsi che la ruota giri, si rischia di buttar via il tempo e di cogliere una soddisfazione che potrebbe arrivare quando non ci interessa più. A che serve?
Chi non si rende conto di cosa sei e ti fa soffrire vuol dire che sta bene come sta, che poco gli importa di te. Che ci vuoi fare? Se si renderà conto del male che ti ha fatto magari verra' a chiederti scusa, e magari quel giorno a te non ti interesserà più.
Dai il tuo tempo a chi lo vuole e chi lo sa apprezzare.

Chi e' cattivo vive male, alla fine e' solo, fa pena. Se si ferma a guardarsi son certa che si fa schifo da solo.
Quale altra punizione vuoi che gli venga inflitta dall'esistenza.
Per questo poi si traveste e gioca a viver bene, sempre spaccone, sempre sorridente, sempre un metro sopra al mondo, annoiato dai dolori altrui, dai problemi altrui, dalle gioie altrui.
A pelo d'acqua, sensibilità zero. Tronfio solo dei suoi effimeri successi.
Chi e' cattivo non vuole bene a se' stesso. Ha paura di volersi bene. Conosci pena peggiore?

E allora non aspettare, non aspettare che la ruota giri. Vivi bella come sei. E chiudi coi cattivi.
La fine e' un rischio che bisogna affrontare. E non e' detto che sia sempre una cosa negativa, ogni fine prevede un nuovo inizio.
E tu meriti solo cose degne di te.

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