martedì 6 agosto 2013

Poi viene la notte / 15

Poi viene la notte che senti un dolore fisico nuovo. E ogni volta che respiri arriva una fitta; tu pazienti perché ti immagini sia una cosa da nulla, di quelle che passano da sole.
Fa caldo, girano virus strani, sarà una roba di stagione.
Allora fai di tutto per pensare ad altro e dai filmetti d'amore ai dibattiti tristi su questa Italia che sta toccando il fondo, cambi canale alla ricerca di qualcosa di interessante fino a consumare il telecomando.
Niente.

Un gruppetto di ragazzi belli sazi di pane e - soprattutto - di vino sostano nei tavolini sotto casa tua e discutono animatamente.
Provi a seguire i loro discorsi. Ma forse il vino è stato un pochino troppo e capisci che ormai è impossibile entrare in merito a quel che dicono.

E poi dal divano alla finestra, dalla finestra alla sedia, dalla sedia alla poltrona, ogni movimento che fai rinnova il dolore.
Ti concentri sul respiro perché dicono aiuti. Invece scopri che in questo caso respirare come si deve fa malissimo.
Ti stendi, ti siedi, ti rannicchi. 
Passerà.

Ti viene in mente che questo dolorino (che proprio non aspettavi e che certo non desideravi) è una bella metafora di certe tue giornate.

Oggi ad esempio ha un nome e un volto.
È qualcuno, qualcosa che non riesce a starti lontano, ma non sa starti vicino. E già questo non sapere bene che cosa sia, fa male.
Ci vorrebbero parole. O forse no.
Passerà.

Tutto passa.
Anche questa notte con i suoi dolorini di varia natura.

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