C'è nessuno?
C'è nessuno?
...
No, non c'è nessuno.
Rumore ovunque, telefoni che suonano, persone che urlano.
Ma non c'è nessuno.
C'è il sole, ci sono turisti, sembra ancora estate.
È domenica.
Ma non c'è nessuno.
Ma non c'è nessuno.
Arrivano dalle finestre odori di sughi e arrosti.
Pugni allo stomaco per chi cerca solo un caffè.
C'è nessuno?
C'è nessuno?
...
No, non c'è nessuno.
Ci sei tu. Sola con te stessa. Ma oggi non ti ascolti. Non hai niente da dirti.
Sei stanca di stare ad ascoltarti. E sei stanca di aspettare di avere una bella idea da raccontarti.
E allora lasci che le cose passino e si sfiorino perché non sei in grado di comprenderle....
Come scavare a mani nude nella terra
Per sentire il sangue mescolarsi con la pioggia
Cauterizzare le ferite vivere, per il solo senso che ha
Come nuotare in un oceano congelato
Per sentire il cuore che ti esplode dentro il petto
Vivere per immaginare, per percepire il solo senso che ha
Ma io lascio che le cose passino e si sfiorino
Perché non sono in grado di comprenderle
Essere deboli in un mare verticale
Sentire quanto i rischi possano aumentare
E odiare per sentirsi vivi, per percepire il solo senso che ha
E improvvisamente ritornare primitivi
E improvvisamente ritornare primitivi
Essere comici e tornare primitivi
E bere il sangue del nemico solo per gustarne la diversità
Ma io lascio che le cose passino e si sfiorino
Perché non sono in grado di comprenderle
Io lascio che le cose passino e si sfiorino senza toccarsi
(Il mare verticale- Paolo Benvegnù)
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