lunedì 23 maggio 2011

*** colazione all'alba

Come le bottiglie di vino rosso dopo una festa. Vuote ma segnate.
Come le stelle quando il cielo è basso. Vicine ma silenziose.
Come l'onda del mare. Si gonfia, arriva, ti bagna le gambe e ti lascia per sempre appena un attimo dopo.
Come il giorno di festa. Malinconia da biasciare quando finisce.

Ma stavolta non ti chiedi perché. 
Questa vita è troppo corta per metter nei cassetti tempo da regalare con nastri e fiocchi d'oro a chi non sa di che farsene. Di te, del tuo tempo migliore. Delle tue parole. Dei tuoi sogni e dei tuoi bisogni.
E butta via, come fosse milionario, senza manco fare raccolta differenziata.

Massì: con tutti gli impegni che abbiamo, meglio dimenticarsene proprio del tempo.
Il tempo tanto, passa lo stesso, con le cose da fare e quelle da non fare.
Con quello che siamo capaci di dire e con quello che ci morirà in corpo.

Si. Meglio dimenticarsi.
Di se stessi, e talvolta anche di qualche altro.
Dimenticarsi delle parole (al vento).
Dei complimenti.
Delle lusinghe.
Delle promesse di chi tanto non mantiene.
Della superficialità che ti offende.
Delle brutte facce che ti giudicano.
Delle buone idee che all'improvviso son guaste.

Meglio farsi scivolare addosso quel che viene.
I sorrisi e le carezze.
Le calze nere e i giocattoli.
I morsi e le lacrime.
I segreti e i divieti.
Le colpe e le virtù.
L'innocenza e i vizi.
La lussuria e il candore.
La castità e la seduzione.
E e parole che pensavi piene di senso e che invece senso non ne hanno e ti fanno sbandare in un viaggio già meravigliosamente pieno di curve.

Meglio dimenticare ed evitare il battersi di petti e lo strapparsi di capelli.
Copioni già visti, buoni per i funamboli dei sentimenti; quelli che comprano odio e amore al discount, 3x2 come la carta igienica.

Che fatica sopportare tutto questo dolore ostentato per finalità diverse dal dolore!
Che noia tutto questo brutto spettacolo del nulla.
Che offesa questo nullo pregare un nessun-dio sordo e inesistente.

E tu che sai come non far dormire, sei una donna che non dorme mai.
Ma lasci dormire tutti.
Ci mancherebbe... rispetto lo chiamano.
Così domani saranno più riposati per il lavoro, le famiglie, le scappatelle, le merende, i proclami, gli inviti del mai, lo shopping, e il wellness.
Ma tu non ci sarai per nessuno.
Avrai da dormire e da sognare un nessundove meglio di questo posto qui. Già, questo posto qui, dove tutti son felici e tracimanti di gioia per una vita che non vivono se non a parole; tanta è la paura di sentire battere il cuore di gioia o di tristezza. tanta è la paura di scoprirsi generosi davvero o cattivi davvero.

Ma chissà che sogni fanno le anime candide della gente perbene.

Tu sei animale notturno e sai che tra poco la luce della luna lascia posto all'alba.
Da bravo vampiro ti chiuderai al buio. Almeno per un po'.

E poi è già domani: via per un altro giro di giostra.
Intanto sono già le 5.
La prima infornata di pane croccante, ha profumato l'aria. Ho anche la nutella.
Prendo e vado a mangiare.
Colazione all'alba, stamani!

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