mercoledì 17 agosto 2011

Quando l'amore è un bagno al mare (L'oceano di silenzio- Franco Battiato)

11 Agosto.
Era passato un anno esatto. Si, un anno esatto da quando Lei aveva fatto il suo ultimo bagno in mare. Se ne accorse la sera, prima di andare a dormire, guardando nell'agenda se, per quella giornata, aveva davvero sbrigato ogni impegno.
Un anno.
Un anno senza mare.
Un anno prima la giornata per Lei era iniziata male: un viaggio caldissimo, un medico che le dice che insomma per precauzione quel piccolo intervento sarebbe stato meglio farlo e alla svelta (il terzo in tre anni), una bella lista di esami clinici da fare e poi via dal chirurgo.

Ci voleva un caffè e infatti la madre di Lui, ignara di tutto glielo offrì per dovere di ospitalità, ma fu come se capisse oltre le parole. Lui intanto era al telefono e le due donne ruppero il ghiaccio così.
La signora offri una sedia con il caffè perché "la vedo stanca signorina". Ma lo disse in un modo che c'era un abbraccio dentro. Quel che ci voleva.

Lei si sentiva già rinfrancata. Son cose da donne, non avrebbe trovato niente di simile per quel giorno.
Arrivò anche Lui. Era pomeriggio inoltrato e propose di andare al mare.

Lei aveva addosso un malessere fatto di paura, ansia, tristezza. Ma il mare era sempre stato una sorta di miracoloso balsamo per il suo animo. Oceano di silenzio, luce, calma, bellezza, gioia, comprensione, leggerezza, assenza di gravità, compagno e compagnia.

Arrivarono in spiaggia al tramonto. Le ultime due famigliole se ne stavano andando.
Si stesero sulla sabbia ancora calda.
Parlarono un pò: Lei vedeva nero, Lui non ne voleva sapere. Allora Lui le chiese di buttarsi in acqua.
Faceva quasi fresco, Lei però accettò volentieri. Un pò di freddo non poteva peggiorare il suo umore. Si convinse anche a bagnare i capelli. Lunghi, li avrebbe tenuti bagnati per ore, perché poi doveva rientrare. Ma pazienza, c'era un sole rosso che si preparava a tramontare che avrebbe convinto chiunque.

Iniziarono a giocare. Ci voleva. Poi a Lei accadde una cosa che non le era mai successa prima. Si trovò a far l'amore in acqua. E la novità la fece tornare adolescente. Si dimenticò di quanto accaduto quel giorno. Iniziò a lasciarsi andare.
Fu una grande esperienza.
Poi continuarono a fare l'amore per strada, in macchina.
Poi cenarono e a Lei tornò la fame.
Parlarono di cose bellissime e di cose bruttissime. Ma tutto sembrava lontano.

Era successa una cosa nuova. Lei aveva fatto il bagno al tramonto, poi aveva fatto l'amore nel mare, poi si era rivestita e con l'acqua di mare addosso si era avviata verso la sua strada.
Non sapeva che sarebbe stato un anno difficile, l'ennesimo anno difficile.

Ma adesso si stava rendendo conto che un anno era passato.
Che quei problemi di salute meritavano meno paura e che quell'amore meritava molta meno sofferenza e molto più egoismo (se solo ne fosse stata capace).

Però era felice di esser stata sempre coraggiosamente sincera.
Era molto meno felice di non esser riuscita più a fare un bagno in mare.
Ma non disperava.
Non era egoista e pensava non lo fossero manco gli altri fin quando non glielo sbattevano in faccia e Lei di nuovo ci passava sopra.

E sperava. Ci credeva.
Magari poteva accadere una cosa inattesa che le regalasse un altro bagno di sollievo; l'estate non era finita ancora e Lei restava un'eterna romantica.
Pronta, sempre pronta alle disillusioni.
Cose da donne, o almeno cose da donne non stronze (così pensò per un attimo).
Sapeva di essere molto di più di quello che pensava. Sacra per sé stessa.

Poi dette un'occhiata a quello che avrebbe dovuto fare il 12 agosto.
E vide che sarebbe stata una bella giornata.










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