giovedì 18 agosto 2011

*** variazioni

Non immaginavo che ci fosse tanta felice leggerezza nelle composizioni per violino e orchestra d'archi di Fritz Kreisler. Un inizio di carriera tormentato, che lo aveva spinto ad abbandonare il violino per dedicarsi a studi di medicina e pittura, poi finalmente la sua "riscoperta" come violinista, fino a diventare uno dei più celebri della prima metà del '900.
Kreisler un talento salvato dalla tenacia, dopo delusioni e amarezze.
Kreisler, la celebrità nata dalla voglia personale di rivalsa.
E le sue pagine trasudano una felicità che sembra nascere dalla rabbia. Una rabbia che l'uomo comune conosce. Contro la quale si imbatte ogni giorno. E della quale spesso è vittima.
Credere, provare, sbagliare strada, tornare sui propri passi e ripartire.
Andare però. Andare.
Immagino che pessimo medico o quale mediocre pittore sarebbe stato Kreisler se non avesse deciso di bagnarsi di umiltà e riprovare.
Un'umiltà che lo ha consegnato alla storia della musica e soprattutto lo ha consegnato al suo talento più naturale. Al suo essere uomo.
E noi ascoltiamo le variazioni per il violino così come le ha scritte lui e pensiamo all'andare della sua vita, della vita in genere.
Non è una linea retta per nessuno. 
Ma attenzione a fare programmi o progetti definiti.
Mai immaginare quali sorprese ci riserva il prossimo attimo. 
Nel bene, nel male avrà più fantasia di noi.
Il tempo va giocato con le note, su uno spartito. Ora gravi, ora acute.
Variazioni.
Son giorni che fa tanto caldo. 
Poi tornerà a piovere, ma non sarà per sempre. Lo si sa già.
Quando, come e dove lo scopriremo se vorremmo esser abbastanza curiosi e fiduciosi.

La gitana (per violino e orchestra d'archi) - Fritz Kreisler

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