martedì 27 marzo 2012

Poi viene il giorno / 5

Poi viene il giorno che torna la primavera con le giornate lunghe di luce. Così oltre alla meraviglia del creato, vedi molto nitidamente quanto son brutte certe persone. Stanno lì, con le loro pance a far ombra al loro sesso e si compiacciono della loro intelligenza da basso ventre. Grasse di egocentrismo, innamorate di se stesse, malate di non amore.
E il bello è che vedi meglio anche le compagnie che si scelgono per "amare", "adorare", "costruire". E la luce lunga della primavera conferma il detto "dio li fa, poi l'appaia".
Nel momento in cui pensano di aver di meglio se ne sbattono di chi ha provato a voler bene davvero alla loro pochezza. Manco un grazie per l'ultima strenua difesa che hai concesso loro. Manco un ciao, che tanto pensano di ritrovarti lì "a vita", come un ergastolano. Manco un "scusa" per il dispiacere arrecato: loro possono tutto.
Delirio d'onnipotenza parrebbe.
Delirio di impotenza invece è.
Meno male la luce lunga della primavera ti fa vedere l'orizzonte chiaro sul mare. E l'universo, almeno il tuo, è sempre più blu.

3 commenti:

  1. prosa meravigliosa, sentimenti profondi, acuto senso di osservazione. se il protagonista ne avesse altrettanto, leggendosi così impietosamente ritratto, rischierebbe il suicidio. ma forse non è questo il caso... l'enorme pancia serve anche a proteggere dalla verità e da se stessi

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  2. L'enorme pancia serve a proteggere dalla verità e da se stessi, ma e' anche il frutto di un modo molto originale di digerire i sensi di colpa. Poi così quelli che sbagliano o che son sbagliati son sempre gli altri.
    Grazie Simona.

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  3. Ps: non si suicida nessuno fatto così. Son già morti dentro. Dopo 3 secondi pensano al prossimo pasto. E ci bevono pure su... Magari del buon Chianti

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