mercoledì 20 marzo 2013

RIFLESSIONI 50 / degli incontri

Come su un treno, chi sale chi scende...

Da bambina pensavo che certi compagni di giochi fossero tutto il mio mondo. Di loro adesso ho a mente giusto il volto di quando erano bimbi come me e con me: non saprei riconoscerli dopo tanti anni e tanta distanza.
Degli anni dell'adolescenza ricordo la mia prima vera compagna di avventure, "la mia migliore amica". Con lei dividevo ogni mio attimo. Poi strade diverse, esperienze diverse. Resta solo il supermercato a riunirci quando capita e una felpa che lei mi regalò. Invece ho ritrovato il fidanzato che dopo mille traversie mi ha di nuovo abbracciata, e che bella la sua presenza nella mia vita.


Come su un treno, chi sale chi scende...

C'era un ragazzo che mi stava antipatico; ed era reciproco. Ci odiavamo. Adesso siamo molto uniti e ci vogliamo un gran bene. 
C'erano poi i miei compagni di classe: gli anni del liceo ci avevano fatto gruppo, casa. Con alcuni di loro poi siamo cresciuti e invecchiati insieme. Abbiamo diviso matrimoni, battesimi e funerali. Dolori e gioie. Poi il tempo che manca, gli incastri che diventano difficili e quel rassegnato progressivo perdersi di vista che fa male. Perché loro sono tanta parte di quello che io sono oggi.
Avevo un'amica che mi è stata accanto da quando a perso un amore a quando non ne ha trovato uno 
nuovo: ma le voglio bene. Lei è così. E come lei tante altre che comunque son parte dei miei pensieri.
Fino a qualche mese fa una persona che considero speciale che mi raccontava ogni dettaglio della sua vita. Adesso non so più niente. E forse c'è da sapere solo che non c'è niente di così speciale, se non i miei pensieri.
Ci sono stati amici che vedevo o sentivo ogni giorno. Adesso giusto un sms a natale.
C'era una ragazza che mi confidava ogni suo desiderio, sogno, progetto. Si fidava di me, mi voleva bene. Io l'avevo accolta nella mia più intima casa. Mi ha tradita nell'affetto profondo che ho sempre nutrito per lei. 
C'è poi qualcuno che mi ha amata fino ad odiarmi e cancellarmi dall'elenco dei vivi e di facebook (che ormai son quasi la stessa cosa).


Come su un treno, chi sale chi scende...

Ho avuto maestri che mi hanno fatto crescere e che mi hanno aiutata e che porterò sempre nel mio cuore, altri che mi hanno insegnato cosa non voglio essere.
Ho e ho avuto amici speciali con cui ho diviso il lavoro e che sono diventati per me fratelli: parte di una famiglia cresciuta nella voglia di costruire tra mille difficoltà e tante soddisfazioni. Una famiglia adesso inspiegabilmente mutilata, perché la vita talvolta sa essere spietata.
Ho da sempre accanto amiche e amici dolci con cui condivido passioni e a cui davvero dò poco di tutto (tempo, incontri, parole) che al momento giusto sanno però come parlarmi, cercarmi, regalarmi felicità. Da loro imparo cosa può voler dire accoglienza.
Ho incontrato angeli sulla mia strada, e di alcuni di loro non saprò mai il nome, che in certe sere con un po' di amore, di pazienza, di voglia di ridere, mi hanno salvato la vita.
Tra questi un giorno ho visto un paio di giovani occhi; mi sono piaciuti. Mi sembrava di vedere la me di 20 anni fa e mi sono fidata e adesso quegli occhi attenti e premurosi fanno parte del mio quotidiano, dei miei progetti per il futuro e mi guardano con rispettoso affetto sincero. A loro devo moltissimo. Mi insegnano coraggio, passione e voglia di lottare.










E poi ci sono sempre state quelle rare anime gemelle che sai di poter chiamare ad ogni ora del giorno e della notte perché ci sono e basta. Loro sono libertà.




















Come su un treno, chi sale chi scende...












E così c'è chi ti chiede il permesso di occupare il posto accanto al tuo, chi se lo prende e basta. Chi è gentile e chi sgarbato. Chi sarà un buon compagno di viaggio, chi invece guasterà il tuo andare.




Ogni incontro è un mistero, ogni persona è un mistero. 




Noi siamo misteriosi per noi stessi e ci riveliamo grazie agli incontri che facciamo e che andrebbero vissuti senza paura, con la curiosità di scoprire di quanto amore e di quanto dolore arricchiranno la tua vita. 




Perché è anche grazie a questo strampalato equilibrio di pieni e vuoti che si va verso a quello che saremo. 




Senza gli altri non siamo niente.




E poco importa se chi è stato o ancora è parte della tua vita si ricorda o meno il tuo nome. Se fino a ieri ti amava e oggi ti disdegna. Se prima ti abbracciava e adesso a malapena ti stringe la mano.












Benedetti tutti gli incontri che ci forgiano, ci arricchiscono, ci mettono in discussione e soprattutto ci costringono ad avere dubbi.




Con i dubbi si cresce. Con i dubbi si cammina. 












Grazie cari incontri, che mi avete portato fin qui. 




Solo stanotte mi accorgo che vi ho ancora tutti - e per fortuna - con me.


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