giovedì 5 maggio 2011

RIFLESSIONI / 19 a piedi nudi sul palco

Mi trovo a piedi nudi su un piccolo palcoscenico e avverto una sensazione nuova. Piedi nudi sul legno. Fa freddo, non è una novità... a me fa sempre freddo, ma i piedi nudi sul legno regalano un piccolo piacere a cui non mi va di rinunciare e me la godo. Mi sento "dentro" un qualcosa che non so descrivere, ma "dentro".
Si parla di emozione, si scambia emozione e anche se sento di avere l'energia di un pulcino bastonato tutto scorre con armonia e nell'armonia.
Piero Ciampi su quel piccolo palcoscenico ci racconta d'amore, vita. Pronuncia verità assolute ed eterne. E ogni volta che ti soffermi su una frase ne cogli nuovi significati.
E' bello stare qui. Bello e breve e dopodomani finito.
Come un amore che ti travolge.

Pensi a te. 
A quanto sangue hai versato in nome dell'amore e quanto ne hai succhiato in nome dell'amore.
Che poi...bah!

Amore.

Mi viene da chiedere scusa.
Scusa, si.
Perché ogni volta che mi innamoro il resto del mondo d'improvviso sparisce. L'oggetto del mio innamoramento mi porta a non considerare come si deve quello che fino ad un attimo prima era tutta la mia vita. E così gli amori veri, quelli che ci sono sempre li dò per scontati. Anzi, danno anche un filino di fastidio. Eh, tolgono il tempo all'oggetto/persona/attività di cui son innamorata.

Ecco la sottile crudeltà che agisco e subisco: a chi si innamora basta l'innamorato, tutto quello che c'era prima appare superfluo. Quel resto di umanità che ami, ri-amato, diventa un insieme di file di denti al sole, direbbe il poeta, categoria "si dai, vediamoci" ma senza dire quando.
Perché non pensi a niente altro che al tuo sorriso. 
Vuoi solo che il mondo sorrida con te e non tolleri chi non può o non sa sorridere.
Va bene l'entusiasmo, ci mancherebbe. Ma a mio avviso oltre una certa soglia diventa egoismo. 
E di tanto egoismo si fa virtù.
Tanto i veri amori, sai che li troverai sempre e comunque lì, nei giorni di felicissima tristezza e di banalissima noia.
Si, li troverai lì sempre, anche se non avranno più il tuo indirizzo o una loro casa.
E non per spirito bohemien, ma perché la vita va avanti caparbia ogni giorno e domani chissà che succede.

Ecco su cosa mi trovo a riflettere qui, a piedi nudi sul legno, prima di uscire da questo "dentro", mettere le scarpe e rincasare.
Rifletto sui miei egoismi e le mie trascuratezze.

E allora chiedo scusa ai miei amori. I pochi che ho. So di aver abusato della loro pazienza.
Però sappiate che i miei innamoramenti mi travolgono e spesso bruciano veloci e velocemente diventano cenere. Voi, invece, amori miei, avete uno spazio assoluto. Perché quelli mi seducono e mi consumano e li voglio per un po', ma a voi vi amo. 
E questo "vi amo"  è per un tempo senza tempo. Anche quando tocca a voi essere innamorati ed egoisti. E mi lasciate lì. Dimentichi e storditi.
Vi vedo e mi riconosco e vi continuo ad amare.

tu precipitasti nella mia anima / ricordi che io ti chiesi: "ma tu chi sei?" / e tu mi rispondesti: "non hai capito?" / tu mi rispondesti: "io sono te"
Piero Ciampi

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