mercoledì 20 luglio 2011

*** due volte nella vita?

Tocca scrivere dal telefono che sta per esplodere il temporale e la luce traballa. Poco fa riflettevo sui cambi di panorama complice un concerto dove da una Sonata di Johannes Brahms si passava a una Sonata di Dimitri Sostakovic: praticamente come passare da una passeggiata al mare a far due passi sulla luna.
Pensavo che non c'è un meglio o un peggio: sono due emozioni diverse, due esperienze diverse.
Capita anche nel quotidiano.
E per fortuna è così.

Più raramente invece capita la combinazione "due volte nella vita".
Mi spiego (spero).
Vai in un ristorante e mangi benissimo. Decidi di tornarci e lo fai pieno di entusiasmo ma rimani deluso perché non è la stessa cosa.
Oppure ti aspetti una serata noiosa perché sei con gente noiosa e invece esce una serata di quelle da ricordare.
Passi un'estate al mare e trovi amici fantastici, aspetti un anno intero sognando che torni l'estate per tornare proprio lì... e un anno dopo l'atmosfera è diversa, le persone diverse, e anche il colore dell'acqua è diverso (vero eterni adolescenti e ormai perduti amici del bagno Tirreno?).
Oppure vai per l'ennesima volta al concerto della tua band preferita e non ti emozioni, come non ti emozioni più nel sentire una voce particolare che ti faceva battere cuore, nel sentirti chiedere per la seconda volta un qualcosa che hai atteso tanto.

L'aspettativa tradisce e inganna la realtà. Delude. 
E mi verrebbe da aggiungere: soprattutto se quel che ti aspetti è già accaduto per caso ed è stato fantastico.

E allora muta con l'umore anche lo scenario.
Io seduta al mio posto nella sala dei concerti mi son trovata in due situazioni diverse tra Brahms e Sostakovic.

E si potrebbe continuare all'infinito: trovi un ex amore, ti batte il cuore a mille ma dopo due ore hai ben chiari i motivi che ti hanno allontanato da quella storia e mai ci rimetteresti i piedi. Aspetti capodanno per far festa come hai fatto sempre ma viene meglio una cena improvvisata a caso il 4 gennaio. Ti avvicini a una persona che trovavi magnetica e guardandola vedi e senti che non hai niente da dirle.

Certo, ci sono eccezioni felici e fortunate!
Ma io son convinta che "due volte nella vita" sia materia più pertinente ai film che hanno il lieto fine obbligatorio che non alla vita vera.

E meno male, mi viene da dire...
Sarebbe tutto più noioso. Troppo noioso.

Uno si porta dietro l'indispensabile anche a livello emotivo e poi spalanca il cuore alle novità, a quello che deve venire. Con fiducia e coraggio.

Magari una precauzione è meglio prenderla: le cose che "servono" ogni giorno, quelle meno eccezionali, quelle che ormai fanno parte del bagaglio, meglio non perderle.
Anche un buon pettine o uno spazzolino da denti è difficile trovarlo proprio uguale "due volte nella vita" e a certi confort, a certe "sicurezze" meglio pensarci bene prima di dare un calcio in culo. 
Questione talvolta di delicate sfumature di pura normalità.

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