martedì 26 luglio 2011

RIFLESSIONI 29 / qualcosa cambia

E poi viene il giorno in cui qualcosa cambia.
Magari una minima cosa.
Un incenso che ami finisce di bruciare, la tua penna preferita finisce l'inchiostro e non lo trovi uguale, perdi un bigliettino che avevi ricevuto e a cui tenevi tanto, si rompe il laccetto di un sandalo che amavi e non si può aggiustare.

E poi viene il giorno in cui ti accorgi che qualcosa cambia.
Magari una minima cosa.
Ma una cosa di quelle che tu non puoi farci niente. Solo prendere atto.

E ti trovi spaesato ad abitare un futuro che non conosci e improvvisamente sei consapevole che sei orfano.
Spaesato sì, perchè non sai dove andare e non vuoi più sbagliare porta.
Orfano di un passato dove barcollavi fino a ieri, che ti teneva "al riparo" ma non si sa bene da cosa e che, per di più, era frutto della tua immaginazione.
Orfano perché non hai nessuno. E adesso lo sai per certo.
Inutile aspettare ancora.

Non hai più il profumo dell'incenso che ti faceva felice.
Non hai più la tua penna preferita con cui scrivevi al vento parole che per te erano regali d'amore.
Non hai più quel biglietto dove leggevi parole a cui avevi creduto.
Non hai più i sandali che amavi e che ti piaceva tanto indossare per andare e per sentirti la donna che sei.

Già la donna che sei.
Descritta come un pericolo da cui fuggire, un labirinto pericoloso nel quale evitare di smarrirsi, un faticoso dedalo di malinconie e tristezza.
Eppure questa donna non ha niente di così triste, enigmatico e complesso.
Vibra di un'indomabile voglia di vita e di giovinezza ancora da vivere, perchè in ritardo, cerca solo la sua strada, è sì malinconica ma per gli attimi di bellezza assoluta che è stata capace di godersi e che continua a cercare perché è certa che ne merita di più. Questa donna ha mille difetti, ma il suo essere sensibile e porre molta attenzione ai piccoli dettagli non è un difetto. Perchè quando qualcuno conquista la sua fiducia lei apre porte e finestre, non chiude a chiave nessun cassetto. E quando ti dice che c'è, lei c'è.
Questa donna vive "con" non vive "per" qualcosa e/o qualcuno.

Ma accade che gli altri sanno sempre meglio di te chi sei.
E te lo spiegano senza rendersi conto che usano te per descrivere se stessi, le loro paure e i loro limiti. E tu sei solo lo specchio nel quale si riflettono e dietro il quale "alla bisogna" si nascondono".

E poi viene il giorno in cui ti accorgi che qualcosa cambia.
Magari una minima cosa.
E capisci che lì dove sei, non stai a farci niente.

E cambia il colore del tempo che scorre.
Dei tuoi occhi, delle tue mani, della tua testa, del tuo cuore, della tua anima.

Non sai se ti farà bene o ti farà male.
Se sarà bello o sarà brutto.
Quel giorno è tempo di respirare altrove.

Nessun commento:

Posta un commento