sabato 22 ottobre 2011

Confessioni di un'anima sempre più stanca, sempre più forte

Ho accolto prima i tuoi occhi, poi il tuo sguardo. Mi sono lasciata denudare, in fretta.
Poco importava se il luogo era freddo o squallido. Era lì che doveva accadere, ed è stato bellissimo.
Ho accolto prima la tua voce, poi le tue parole. Mi sono lasciata sedurre, subito.
Poco importava se erano pasti mai consumati del tutto. Me li son fatti bastare, sapevo che c'era di più.
Ho accolto prima il tuo respiro, poi la tua bocca. Mi sono lasciata mangiare.
Poco importava se i morsi facevano male. Me li son fatti piacere, perchè poi c'erano labbra che lenivano.
Ho accolto prima la tua pelle, poi il suo calore. Mi son lasciata abbracciare e mi son perduta e ritrovata mille volte in quell'abbraccio.
Poco importava se questo fosse sconveniente o indecente. A me sembrava splendidamente naturale.
Ho accolto prima la tua carne, poi il tuo corpo. Mi son lasciata consumare.
Poco importava se questo avesse un senso o meno agli occhi del mondo. Per me era preghiera.
Ho accolto prima il tuo sangue, poi la tua anima. Mi son lasciata abitare.
E' stato imparare di nuovo a credere di poterci sfiorare la meraviglia.

Ho toccato con le mani nude la bellezza e lo squallore. La gioia e la tristezza. La ricchezza e la miseria. L'umiliazione e l'unicità.
Sono sprofondata dentro mari d'amore camuffato e mari di inquietudine travestita.
Son sempre rinata: cambiata, diversa. Ho imparato a cercare e ancora "tendo a..."

In questo mio andare ti ho trovato per caso e adesso che mi fermo a pensarci mi dico che è stata una gran fortuna.
Quello che è accaduto lo amato tutto. Sì, l'ho amato tutto come sacro.
Ho rispettato rumore e silenzio.
Ho camminato scalza e vagato nuda per un bel po' tormentandomi di domande.
E alla fine ho creduto a tutto: ai tuoi occhi, al tuo sguardo, alla tua voce, alle tue parole, al tuo respiro, alla tua bocca, alla tua pelle, al tuo calore, alla tua carne, al tuo corpo, al tuo sangue, alla tua anima.
E ho creduto soprattutto alle tue bugie. A tutte le tue bugie. Perché sentivo di poterci credere.

Ho avuto sempre totale e piena fiducia. Ho imparato la fiducia e ho vissuto la fiducia.

Per questo adesso non riesco a credere a questa sorta di indefinibile crudeltà, o assurda punizione.
Per questo, anche adesso, anima mia adorata ti abbraccio con tutta la dolcezza, la compassione e la comprensione che ho e che posso.
E continuo ad andare, perché siamo ancora là in mezzo e c'è ancora tanto da fare.
E continuo ad andare.
Sempre più stanca, sempre più forte.

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