mercoledì 20 febbraio 2013

***errori e obesità

È tutto fluttuante. È tutto precario. È tutto incerto. 
E questa pare essere l'unica certezza. O almeno io penso così. E vivo di dubbi. Troppi forse.

Ma ci son quelli che si sentono perennemente protetti da una sorta di "centro di gravità permanente".
E privi di incertezze, dubbi, insicurezze sanno sempre cosa è meglio dire, fare, baciare...
E cosi, grossi come sono, talvolta sbagliano di grosso. Sbagliano come sbaglia chi certezze non ha e procede a tentoni, inciampando. 
Ma quando un errore lo si commette senza porsi domande alcune, dando per accertate verita, è più eclatante. Non è un errore che arriva dopo un attimo di esitazione, ore di ripensamenti, giorni di dubbi. 
No: arriva secco come la lama della ghigliottina.
E qualche collo cade. Pazienza se è quello sbagliato. Chi ha sicurezze non si guarda manco attorno, figuriamoci indietro: va sicuro verso l'obiettivo, il nemico, la conquista.
Si, pazienza. 

Purtroppo il peso specifico di un uomo non si misura in chili. Fosse così l'obesità non sarebbe certo una minaccia sociale. 

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