sabato 9 aprile 2011

***fede/i

Poi uno si guarda attorno e non vede più niente.
Eppure c'erano un mare di occhi e di voci a guardarti, a dirti.
Nessuno. Non c'è più nessuno.
Sono tutti andati a coltivare le loro fedi, a convertirsi all'ultima idea che gli suona bene.
E tu li', ancora più incredula. Perché son diventati praticanti anche gli atei.
Deve esser una sorta di contrappasso dantesco: quando inizi a credere a qualcosa e/o qualcuno e a doni la tua intimità più profonda, i fatti ti ribadiscono che quel qualcosa o quel qualcuno non ci sono, non esistono.
Poi ci si meraviglia se una come me non crede più a niente? Comincio a dubitare non solo di essere non una donna, ma anche di essere un pensiero.

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