domenica 3 aprile 2011

***Silvia

Resti di sasso.
Passi la giornata a pensare alla vita, alle cose della vita, al tempo che hai e quello che butti.
Poi, resti di sasso.

Arriva un messaggio su fb.
E' Monica, un'amica di gioventù, eravamo in squadra insieme e giocavamo a pallavolo. Avevamo mille sogni e ci arabbiavamo per un arbitro o un cambio in squadra.

Guarda il caso pensi: pochi minuti prima guardavi (sempre su fb) la foto di un'amichetta del tuo clone piccino che adesso gioca a pallavolo e pensavi: "Sarà ormai alta due metri, com'è bella, come si divertirà. Pare ieri che c'ero io".

Un istante prima commentavi sempre su FB il post di "Lindbergh", una canzone che ti è apparsa all'improvviso sugli alert (credo si chiamino così) e che ami da sempre, perchè scritta da uno dei poeti che fanno parte della tua vita.
E mentre chiosavi che ti piaceva e ti ripetevi "la voglio fare tutta questa strada / fino al punto esatto / in cui si spegne", ecco la posta di Monica.

Apri curiosa, da tempo si parlava di una cena della vecchia squadra.
E invece: "Hai saputo di Silvia? Facciamo qualcosa? Sento Roberta domani..."

L'impressione che hai subito è non ci sia niente da fare, ma siccome non sai neppure di cosa stiamo parlando rispondi: "che è successo?"

"E' morta..."
Ci sono altre parole che non riesci a leggere perchè gli occhi son gonfi di lacrime e perchè ti passa la vita davanti e perchè vedi Silvia in fila con te in banca, o per strada, o ancora in pantaloncini e ginocchiere che ti passa la palla per farti fare una "schiacciata".

"Perchè piangi?" è la voce piccina che mi riporta qui.
"Vai a dormire, ho avuto una brutta notizia"
"Cioè?"
"Cioè... è la vita che qualche volta se ne va e ti lascia senza parole".

Ho bisogno di un caffè che forse è la cosa più forte che posso bere qui, a casa.
O forse di una doccia fredda.

Perché è stato un attimo il nostro insieme, un attimo.
Roba da non credere.

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