venerdì 8 aprile 2011

Quando l'amore è una partita di calcio (When You're Alone - Bruce Springsteen)

Era LA SERA che tutt'Italia aspettava.
Tutti tranne Lei. A Lei infatti della finale dei mondiali Italia/Francia non interessava affatto.
Però aveva dei colleghi da ospitare e siccome seguivano il calcio, aveva organizzato una cena per loro in un locale affacciato sulla piazza più bella della città.
Aveva battagliato un bel po': il proprietario del locale quella sera aveva deciso di tenere chiuso per godersi la partita. Per Lei aveva fatto un'eccezione costringendo un cuoco e due dei suoi camerieri a lavorare per quel gruppetto di 20 persone.
E Lei aveva fatto in modo che fosse predisposto un maxi schermo così che nessuno avrebbe perso un attimo di quella finale.
Mentre la cena scorreva a tempo di calci al pallone, Lei guardava fuori, verso la piazza.
E dalla grande porta a vetri vedeva una città immobile, i cui sospiri erano appesi al fischietto di un arbitro.
Non sapeva se essere triste o ridere.
Non era stata una gran bella serata e - per di più - questa storia della partita l'aveva costretta a un super lavoro.
Così, guardando fuori pensava ad altro. Aveva da poco tagliato i capelli e un'amica le aveva detto che si tagliano i capelli quando si vuole cambiare vita.
"Eh, bastasse un taglio di capelli..." pensava Lei per niente distolta da tutto quell'urlare scomposto di chi seguiva Italia/Francia.
Non aveva neppure fame.

Per fingere partecipazione a quell'evento collettivo, non sapendo quando imprecare o gioire, si limitava ogni tanto a lanciare uno sguardo al maxi schermo.
Poi aveva urlato "goooaaall!" e tutti l'avevano guardata allibiti: aveva segnato la Francia.
No, non era serata!
Nella sala accanto il proprietario che imprecava, commentava, faceva più chiasso lui da solo che non il gruppo dei 20 colleghi...
Lì seduto con lui, un ragazzo che ogni tanto lo invitava a limitare il turpiloquio ricordando che "di là" c'erano gli ospiti...
Macchè...lui imprecava e intanto la partita non finiva mai.

Lei ad un certo punto si era alzata per andare alla toilette.
In quel momento avevano servito il caffè. Per la miseria! Il caffè Lei lo voleva proprio!
Così, rientrando nella saletta e incrociando uno dei due camerieri fermo sulla porta con lo sguardo fisso al maxi schermo, aveva chiesto: "Scusi, potrei avere anche io un caffè?"
Lui era caduto sulle ginocchia implorando: "La prego, adesso no, adesso no, ci sono i rigori".
Lei capì di aver sbagliato ancora il momento...non ne azzeccava una!
In effetti la situazione era più silenziosa, tutti erano attentissimi e stavano concentrati.
"La prego, si alzi, non si preoccupi - aveva detto al cameriere - aspetterò".
Aveva abbozzato un sorriso ma lui manco l'aveva vista. Intanto il ragazzo seduto accanto al proprietario si era accorto della scenetta e si era messo a ridacchiare.

Tornò a sedersi. Pochi minuti dopo fu il delirio.
La piazza si riempiva di gente, tutti brindavano ed esultavano, l'Italia aveva vinto, la gioia era collettiva. Lei però non aveva avuto il suo caffè e non c'era verso di averlo dal momento che i camerieri, il proprietario i colleghi erano tutti lì fuori ad esultare.

A un certo punto arrivò il ragazzo che aveva guardato la partita accanto al proprietario, con una bottiglia di spumante e una bandiera tricolore.
"Dai, bevi, come fai ad essere triste! Siamo campioni del Mondo"
Wow pensò Lei, adesso che ho il capello tagliato e sono campione del Mondo, ho di sicuro una vita nuova.

Sorrise. Accetto di bere un sorso di spumante, ma voleva il caffè.
Una collega eccitatissima arrivò di gran carriera e rivolgendosi al ragazzo gli disse: "Dai, siamo tutti colleghi, veniamo da ogni parte d'Italia, è una magia esser qui stasera. Facci una foto sotto la tua bandiera".
"Ecco, pensò Lei, siamo alla follia!"
In un attimo erano tutti in posa: un sorriso e vai con la foto.
Il ragazzo si rivolse a Lei e le disse: "Ho usato la mia macchina fotografica, se mi dai una mail domani ti mando le foto, così le passi ai tuoi colleghi".
"Grazie - disse Lei - ti scrivo mail e telefono su un biglietto, così se ci sono problemi mi avvisi".
Fatto questo, approfittò della piazza impazzita per avviarsi verso casa, lasciando alla festa coloro che sembravano non desiderare altro che festeggiare.

Passò meno di un'ora. Poi arrivò un sms al suo telefonino: "dove sei fnita? qui senza te la festa non è bella come prima"
Ci vollero altri sms per capire che l'autore degli sms, era quel ragazzo che aveva scattato le foto.
A dire il vero Lei non ricordava manco come fosse fatto. Era alto, piacente. Ma non ricordava altro.
"Sarà ubriaco" pensò. Spense il telefono e andò a dormire.

L'indomani arrivarono le foto e tanti nuovi sms.
"Prendiamoci un caffè dai" scrisse Lui.
Ecco, pensò Lei...il caffè, quello che era mancato la sera prima causa rigori.

Lei declinò l'invito ma Lui fu così insistente che nel primissimo pomeriggio si incontrarono per il caffè.
Era caldo. Lui avrebbe iniziato a lavorare alle 18. Faceva il cameriere ma era anche un calciatore. Certo, non famoso da "maxi-schermo" e ormai già "vecchio" perchè trentenne.
Lui ebbe tutto il tempo per prenderla in giro bene bene, di tutte le gaffe fatte durante la serata e di quelle che continuava a fare parlando di calcio...
Ma Lei non era permalosa e Lui la fece ridere un bel po'.

Poi le disse "Sei bella. Da quando ieri ti ho vista non penso che ai tuoi occhi".

A Lei avevano sempre detto che era intelligente, ma nessuno le aveva mai detto che era bella.

Sei bella.

Parola magica: bastò questo a farla tornare adolescente.
Lo guardò meglio. Le sembrò carino. Si mise a pomiciare con Lui come fossero due ragazzini.

Poi arrrivarono le 18 Lui andò a lavorare e Lei aspettò che Lui finisse.
Poi iniziarono a frequentarsi.
Prima da "clandestini" perché Lui conviveva da 12 anni e Lei aveva una storia logora ma ancora in piedi.
Dopo un mese Lui era sentimentalmente libero. Lei non ancora.
Lui si era innamorato.
Lei si era innamorata del fatto che Lui la considerasse bella.

Dopo otto mesi quella storia finì.
Era stata una partita di calcio.
E infatti il risultato era cambiato: a quel punto Lei era innamorata di Lui e Lui era stufo di esserle fedele come non lo era stato mai con nessuna. Lei soffrì come una matta per mesi e mesi e mesi.
Poi una mattina, si accorse che non soffriva più. Era guarita. Tagliò di nuovo i capelli.

Dopo tre anni Lui tornò a cercarla. 
Ma per Lei l'amore non c'era. Non c'era più. Anzi guardandolo in faccia si chiese di cosa si fosse innamorata. Non lo vedeva più neppure così carino.

Come quella sera: finiti i rigori nessuno pensava più al caffè.


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