giovedì 21 aprile 2011

Quando l'amore e' "cuore" e "occhi" - (Hungry heart - Bruce Springsteen)

Lui parlava d'amore con poche parole perchè aveva paura dell'amore. O meglio amava parlare di amore universale, ne parlava a tutti tutto il giorno, ma aveva paura dell'amore per Lei. Però le poche parole che usava per definirla contenevano il mondo intero e gliele scriveva sui bigliettini, sulla pelle, sui bordi dei libri, negli sms. "Cuore" la chiamava oppure "Occhi" e con questo aveva detto tutto quello che si poteva dire. Lei usava più parole, ma accoglieva i silenzi di Lui come un dono. E si godeva quelle dichiarazioni come fossero infinite. E di fatto erano infinite. Poi fu più la paura che non l'amore. Si persero. E a Lei sembrò inverosimile quasi vent'anni dopo sentire una voce al telefono che le diceva "ciao, i tuoi occhi sono ancora quegli occhi". Poi una pausa. "Cuore" aggiunse lui e volle spiegare che non avrebbe mai dimenticato la prima volta che stringendola l'aveva sentito battere forte. Quel cuore, il cuore di Lei. Ma ormai era tardi. Ormai non aveva più senso. Ormai era solo nostalgia. Anche il fatto che Lei avesse conservato per quasi vent'anni una bottiglia del profumo che usava Lui era nostalgia. E infatti Lui nel tempo il profumo lo aveva cambiato. Indietro no, non si poteva tornare. Ma la tenerezza li aveva riavvicinati tra imbarazzo e caffè, tra parole di circostanza e piccole epifanie. Ma sì, ormai era tardi e restava il rimpianto di non aver vissuto quel che poteva esser, solo per paura. E ancora la paura era lì, si poteva toccare. E allora perchè incontrarsi ancora? E perchè incontrarsi li', senza avere nulla da dirsi... Forse dovevano solo provare sulla pelle che l'amore perdona anche chi lo rifiuta. Dovevano capire che l'amore sta sopra ai nostri gesti e alle nostre vuote parole, per fortuna. E, per fortuna, non ne sapremo mai niente.

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