lunedì 14 febbraio 2011

Quando l’amore nasce nudo e non può rivestirsi (Sempre e per sempre - Francesco De Gregori)

Si erano incontrati per lavoro. Era già successo ma quella volta erano soli. Riunione veloce al mattino. Appuntamento in un grande centro commerciale facile da raggiungere.
Un caffè e via.

Lui sembrava seccato, andava di fretta, era venerdì mattina. Fine luglio. Voglia di vacanze altro che lavoro!
Lui di Lei non ricordava niente se non di averle notato già nei precedenti incontri le scarpe, sempre con tacchi alti.
Lei di lui ricordava gli occhi. Sembrava uno buono costretto a recitare la parte del duro per motivi professionali. Ma era buono per forza. Uno con quello sguardo lì …

Si spicciarono, perché l’aria era irrespirabile, lui diceva di dover recuperare un ventilatore, lei doveva farsi un bel po’ di strada in macchina e con quel caldo.

Ma l’aria era irrespirabile per altri motivi.
Lei non capiva perché, però si sentiva come di troppo.

Lui pagò il cornetto e il caffè anche per Lei. Era quasi ora di pranzo. Da gentiluomo l’accompagnò fino alla macchina. Un saluto formale e via.
Prima di salire in macchina, Lei ebbe modo di guardare la forma dei suoi tacchi nell’asfalto ammorbidito dal sole. Poi alzò lo sguardo: Lui di spalle andava dritto per la sua strada. Camminava in un modo strano era buffo. Già, buffo!

Lei notò la sua camicia bianca con un bel buco dietro. Sorrise.
“Però, strano tipo – pensò Lei – non vedeva l’ora di liberarsi da questa incombenza … mah”
Partì.

Poco dopo una telefonata. Era Lui.
“Sei già molto lontana? Non ho pensato che potevo invitarti a pranzo”.
Sì, Lei era già lontana ma si stupì di quella chiamata.
Allora cos’era quell’aria irrespirabile, perché tanto fastidio e tanta insofferenza da parte di Lui?

A quella seguirono altre telefonate quel giorno per tenere compagnia a Lei che viaggiava.
Si raccontarono, si ammorbidirono.
“Non mi sono sbagliata – pensò – Lui oggi era insofferente ma non a causa della riunione, forse avrà avuto motivi suoi … con quegli occhi lì è per forza una bella persona”.

Poi avvenne qualcosa di inatteso, inedito, sorprendente.
Lei aprì il computer e trovò una mail di Lui che diceva “quello che leggerai potrà compromettere per sempre i nostri rapporti, ma mi va di dirtelo”.

Lui confidava di averla desiderata sin dal suo arrivo. Descriveva i dettagli di lei e ogni pensiero che gli era balenato in testa in quei pochi minuti e dentro quel caffè.
E non era affatto formale, ma molto schietto e diretto, parole osé comprese.

Una donna avrebbe potuto offendersi già al secondo rigo della mail, ma Lei lesse tutto, sorrise e capì che quell’anima era simile alla sua.
Capì cosa aveva reso irrespirabile l’aria a parte il caldo.

E lì a Lei successe una cosa mai accaduta prima: non si arrabbiò e anzi, sentì la voglia di abbracciarlo e accoglierlo per sempre, ma non per le cose che scriveva.
Per la sincerità e la spudoratezza con cui le diceva. Per la libertà assoluta e totalmente “gratis” con cui le diceva. Per quella maniera di esserci così naturale con la sua anima nuda.
Accettare quella mail fu come accettare un regalo: Lei disse sì all’essere profondo di Lui, alla sua anima più intima e torbida.

E quel sì fu per sempre.

Si sarebbero rivisti in situazioni formali, avrebbero recitato la parte degli amici e colleghi di lavoro.
Si sarebbero confrontati con altri e con situazioni più o meno complicate.
Ma fra loro la lingua da usare sarebbe stata sempre quella molto meno convenzionale della prima mail perché da quel giorno Lui viveva e avrebbe vissuto nel cuore di Lei per sempre.
Di fatto c’erano sempre due livelli di dialogo: quello formale con i tacchi alti di Lei e le camicie bianche di Lui e quello privato che essendo partito nudo non avrebbe mai potuto trovare abiti con cui rivestirsi.

Al di là dei loro destini e delle loro vite Lei scelse che non avrebbe mai accettato nessun altro linguaggio da Lui se non quello della totale sincerità, della libertà delle parole, e dei gesti, e della carne e della sua anima nuda regalata gratis in un caldo giorno d’estate.

E restò per sempre così, anche quando si persero in un bicchier d’acqua.





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