sabato 26 febbraio 2011

RIFLESSIONI/6 Modigliani e la felicità

La felicità è un angelo dal volto severo, diceva Modigliani e scolpiva, e dipingeva le sue femmine che sì erano severe, talvolta tristi ma erano pur sempre femmine, anche quando erano bambine.
E una femmina è femmina. Anche se scolpita nella pietra.
Una femmina è femmina in ogni suo gesto, quando si arrabbia e quando sa essere dolce. Quando si dà e quando si nega. Quando regala e quando prende. Quando c'è per chiunque e quando usurpa.
Una femmina anche se triste o severa o muta è un angelo.
E forse è vero che è felicità, perchè è passione pura. E' verità. E' totalità.
Ci sono anche donne che non sono femmine, e quello è un altro pianeta.

Degli uomini non ne so niente.
So solo che in genere vengono travolti e sconvolti dalla femmina.
Poi per fortuna, ci sono quelli che, come Modigliani, provano ad osservarne l'anima e sanno - talvolta anche con dolore - restituirne un'immagine verosimile.
Ma sono intuizioni, bagliori, tentativi di parlare di qualcosa che, è come un angelo che non si è mai davvero visto, o come la luna che è in perenne mutazione.
La femmina è femmina. E resta un mistero.
Come la vita. Come la morte. Come la felicità
.






Amedeo Modigliani, Bambina con trecce, 1918

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