lunedì 4 luglio 2011

RIFLESSIONI / 25 hanno tutti ragione

Hanno tutti ragione.

Sì, dice bene Sorrentino: hanno tutti ragione.
Ma tutti eh.
E sanno tutti di tutto.
Ma tutti eh.

Basta prendere una posizione con una certa dose di determinata arroganza e amen.
Magari farcirla di aggettivi volgari e vai che hai ragione.

Non importa se uno le cose le conosce o no, se le sorvola o se le sviscera.
Basta la percezione, il colpo d'occhio e tanto è sufficiente per tranciare giudizi, emettere condanne o concedere assoluzioni.
Chissenefrega se poi dall'altra parte c'è chi sta dentro a una situazione e la vive da protagonista e magari potrebbe parlare a ragion veduta.
Chissenefrega se questi ha sentimenti.
Chissenefrega se non gli viene concessa la possibilità di dire la sua, perché ormai la verità è scritta a monte. Già decisa.

E così, sempre di più, la verità passa dall'arroganza. E qualsiasi bugia diventa assolutamente vera.

Con chi ce l'ho?
Ce l'ho con chi urla contro "quel Palio di merda di Siena che è come la corrida ovvero una mattanza".
Ce l'ho con chi parte dall'idea che l'animale cavallo viene costretto a partecipare e non sceglie e con questo chiude ogni discussione.
Ce l'ho con chi paragona il Palio di Siena alle manifestazioni dove si coinvolgono animali.
Ce l'ho con chi non conosce le normative e le precauzioni che vengono messe in atto in questa città per la tutela dei cavalli.
Ce l'ho con chi non sa e non si pone il problema di sapere come si sente un senese quando accade una tragedia così immane.
Ce l'ho con chi racconta il Palio inventandosi castronerie tipo "lo corrono sulla pietra".
Ce l'ho con chi cerca pubblicità attaccando la festa più tradizionale e unica del mondo.
Ce l'ho con il Codacons che non si preoccupa degli stipendi o degli operai che crepano nei cantieri fuori legge, o dei prezzi che raddoppiano in ogni supermercato ma del cavallo morto a Siena.
Ce l'ho con chi titola sul cavallo morto a Siena e si dimentica di cosa accade in Italia per la TAV.
Ce l'ho con chi guarda il Palio sperando accada qualche incidente così da poterne parlare e non va negli ippodromi, negli allevamenti, nei canili, negli zoo e nei luoghi dove spesso gli animali vivono in maniera insostenibile e in condizioni inaccattabili.
Ce l'ho con tutta questa intransigenza di chi pretende il rischio zero nella vita degli esseri viventi, quando il rischio zero non esiste per nessuno, perché a nessuno finora è riuscito di esser dio.

E intanto quel cavallo morto a Siena era il mio. Parte della mia famiglia. E ancora mi fa male sapere che non c'è più. Ed è insopportabile sentir dire dappertutto che i senesi si divertono così.
E anche basta!
Ecchecazzo.

Volete dire che non vi piace il Palio di Siena? Perfetto.
Si possono trovare 1500 motivi e se volete vi aiuto anche, ma  fra questi non ci sono i maltrattamenti ai cavalli con cui si divertirebbero i senesi.

E poi volete ragione? Datevela tra voi. Lasciatemi fuori che tanto la mia sensibilità non è roba che rientra nelle vostre prime 89mila priorità.
Io, la ragione, ve la lascio.
Tanto hanno tutti ragione. Io non ci tengo.

Dio, non permettere che io vada in un paradiso dove non ci sono cavalli!
(R.B. Cunningham-Graham)

2 commenti:

  1. Un abbraccio forte Sonia... forte ma forte... come dice Ferrer "Un abrazo de romper huesos"...

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