martedì 19 luglio 2011

RIFLESSIONI 28 / sublimi sprechi

Ci sono forme sublimi e raffinate per far male o per punire. E talvolta tanta è la voglia di vendetta, di "aver soddisfazione", di prendersela vinta, che colui che vuol punire non si accorge del male che fa a se stesso.
Così la sublime punizione diviene sublime autolesionismo.
E la cosa più surreale è che anche questa roba qui capita di confonderla, mescolarla, predicarla come "amore".

C'è chi l'ha scritto che l'amore con l'amore si paga. Io però avevo capito un'altra cosa.

E intanto il tempo scorre e se la ride. Che gliene frega a lui di chi è lupo vestito da agnello e viceversa? Che gliene frega a lui di chi ha torto o ha ragione, di chi mangia e di chi è divorato.
Lui lo sa che in questa partita vince chi gioca al meglio le carte che ha. Il fatto è che questa partita non è contro nessuno, è un solitario. Non ci sono avversari o nemici da ab/battere.
Il tempo lo sa e se la ride. Noi spesso ci troviamo persi in inutili strategie che invece di risa portano lacrime.
Ma quando impareremo che ci sono molte alte sublimi vie per incanalare le nostre migliori energie creative che non la voglia di sopraffare, prevaricare, punire?

Sublimi inutili sprechi.

2 commenti:

  1. eh fosse facile da capire...tu parli di inacanalare energie e detto così sembrerebbe come bere un bicchiere d'acqua ma quando le curve discendenti sono inesorabili passare dal ruolo di vittima a quello di carnefice è un attimo e chi se ne accorge?Il problema di incomunicabilità è insanabile, fiato sprecato, sugo alle colonne, sinapsi in pieno caos...è un colpo basso al sistema nervoso!...e basta

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  2. Credo che sia proprio li' il nodo: perché perder tempo ed energie se e' impossibile comunicare? E perché cercare vendetta? Meglio andar oltre no? Poi magari non e' facile, ma varrebbe la pena di imparare.
    Grazie Michela per la tua attenzione
    Sonia

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