venerdì 11 maggio 2012

Poi viene i giorno / 10

Poi viene il giorno che tutto sembra chiudersi come in un cerchio.
Volti e voci di chi hai amato (cit) tornano a farsi presenza nella tua vita. Chiudi una telefonata e appare una persona, saluti quella persona e mentre ne nomini un'altra, ti arriva una mail da quest'ultima.
Come in un film.
E fa caldo dopo tanto freddo, e hai la tosse, la febbre e di certo sei molto stanca, confusa, e poco lucida.
Pero' ti chiedi sotto questo sole che deve accadere di nuovo, di inatteso, stavolta di piacevole.
Tu sei nave col motore spento ma sei dentro un'auto che attraversa l'Italia improvvisamente sorpresa dall'estate. E forse sopra ogni altro motivo e' il caldo a darti allucinazioni.
E una voce dopo l'altra ripercorri i tuoi ultimi 25 anni. La pioggia non c'è ma l'asfalto sembra bagnato, grigio, bianco.
Ci sono guarigioni da accelerare, frasi da terminare, rumori da far esplodere, piccoli motori di nave da accendere e fari che devono riprendere a dar segnali.

Quel che non accade in un anno, puo' accadere in un giorno.

E infatti tutto accade in un giorno. E l'ultimo sms ti avvisa che se ieri sera a quest'ora Ginevra era nella pancia della sua mamma, adesso, dopo un bel po' di ritardo in via del tutto spontanea e naturale urla al mondo la sua gioia di esserci.


"Specchio di pioggia e asfalto,
ci naviga dentro il cielo
grigio bianco, acqua e cielo.

Ma tu sei una goccia che non cade,
e ritarda la mia guarigione
come ultima frase da terminare.

Piccole navi col motore spento
aspettano un segno dal faro,
così lontano.

Specchio di pioggia e asfalto,
oggi il mio viso è più leggero
senza pianto, solo acqua e cielo.

Ma tu sei una goccia che non cade,
e rimanda la mia guarigione
come un rumore sospeso che non esplode.

Ancora navi col motore spento
aspettano un segno dal faro
così lontano
"

Cristina Donà


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