giovedì 3 maggio 2012

Poi viene la notte / 1

Poi viene la notte difficile, dove senti di dover ripercorrere montagne di questioni e di gesti e di fatti e di parole e di cose affrontate con superficialità, messe li', come una pila di giornali che prima o poi leggerai, tutta roba che ti ha annoiato, o peggio segnato e che ancora fa male. E infatti e' li' perché ancora fa male. Piena di polvere perché ancora fa male. Ingiallita perché ancora fa male.

Poi viene la notte che decidi di stare sola, evitando compagnie che non capirebbero. E vedi sguardi delusi. E ti dispiace.

Poi viene la notte che fai i conti con la durezza dei silenzi e dei dolori altrui. Delle chiusure altrui. Di certi abbracci che non ci saranno più.
E tutto tace come tace la notte. Questa notte, mentre altre notti erano piene di parole.

Poi viene la notte dove ti metti in discussione e ti flagelli sempre un po' più di quel 50 per cento che e' la tua parte e ti arrabbi con te stessa di essere ingiusta verso di te.

Poi viene la notte in cui ti senti perduta perché capisci di esser dentro a una guerra già perduta. Sei con le spalle al muro, incapace di farti vedere come sei.
Te ne accorgi ora, e ti ci sei messa da sola.
Da un bel po' chi hai nel cuore non ti crede piu' e solo adesso realizzi che non puoi farci niente. Non si fida più.
E tu, porcamiseria, sei proprio sempre stata tu.
Odi anche Kafka. Ti manca il respiro. Ti manca un pezzo della tua vita che hai trattato male.

E quella notte, quando sei sconfortata e pensi che neppure a forza piangere ce la farai ad arrivare al mattino, ti vengono in mente altre albe, di tanti colori diversi, albe bellissime, piene di quello che ti emozionava, che vedevi importante e che adesso diventa un tormento.

Hai scritto fiumi di parole inutili che ti sei spedita, perché e' la tua sola terapia.
E non c'è nessuno che risponde al telefono.

Poi la notte si fa femmina, e un paio di angeli sconosciuti ti fanno sentire che ce la puoi fare ad aspettare l'alba.
Un'alba rosa che vedrai benissimo, perché dopo tante lacrime avrai gli occhi ben puliti. Un'alba rosa che ti fara' sperare in un maggio come dovrebbe essere profumato di fiori, papaveri rossi e col sole.

Magari pieno di una luce che faccia luce. E che porti a te nuova pace, almeno un po' di pace.
Magari un po' più temperato di così, che si possa togliere il cappotto e si possano metter calze leggere o addirittura toglier le calze e metter le gambe al nudo. E metter la maglietta con le braccia scoperte.

E anche l'anima scoperta, magari nuda.

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