giovedì 16 giugno 2011

*** eclissi

Eclissi.
Sole nero, luna rossa.
Eclissi.
Eclissi di coraggio quando la paura oscura la parte più avventurosa dell'anima. Eclissi di vita quando la noia prende il sopravvento. Eclissi di gioia quando un dettaglio riesce a distruggere un'intera poesia. Eclissi di tristezza quando un solo pensiero regala un'emozione che è una scossa elettrica. Eclissi di attenzione quando un gesto arriva tardi.

L'eclissi più frequente è quella da noi stessi; dai nostri sentimenti.
Siamo troppo educati per dire e fare ciò che si pensa. O siamo troppo egoisti per immaginare che oltre a noialtri esistono i sentimenti e le anime delle altre persone.
Il sole si eclissa e diventa nero quasi a dire: io sono un'altra cosa rispetto a quel che credete. La luna invece si oscura e poi si fa rossa di vergogna. Ma poi la natura è più forte e riporta ogni riflesso al posto giusto. Alla sua armonia.
Eppure noi siamo rapiti da questo spettacolo. Che ci appare prodigioso.
Forse ci somiglia.
Quante volte giochiamo a nascondino con noi stessi?
Ci raccontiamo e raccontiamo al mondo come siamo, cosa vogliamo, cosa stiamo facendo e disfacendo senza manco crederci un po', almeno noi dico.
E invece lì tronfi e sicuri passiamo ore a pontificare di quanto c'è da fare e c'è da dire. Di quanto si sarebbe potuto fare e dire. Di quanto si potrebbe fare e dire per recuperare. E di quanto faremo (ma non si sa bene quando).
Protesi nel futuro, legati al passato, ci dimentichiamo che siamo qui e ora.
E che ogni cosa ha valore per quello che è quando viene fatta.
Che una parola detta due ore dopo non ha lo stesso sapore della stessa parola detta due ore prima.
E poi ci chiediamo cosa sia la vita. Ci lamentiamo.
Ah beh, io non lo so. So solo che il tempo passa. E forse questo è vita.
L'ho visto stasera guardando la luna. Perchè era così evidente il modo in cui minuto dopo minuto cambiava.
E invece le persone non le vediamo in cambiamento.
Non le pensiamo in evoluzione.
Non ci pensiamo in evoluzione.
Tra un qualcosa che non sappiamo cosa potrebbe essere e un qualcosa magari non bello ma che conosciamo già, ci aggrappiamo alla seconda scelta. Paura della solitudine.
Ricerchiamo amici che ci hanno deluso, amori che ci hanno fatto soffrire, persone che ci hanno fatto perder tempo. perchè si sa... loro son così. ma almeno li conosciamo già.
Poi magari scopriamo che loro son cambiati e perdiamo l'occasione di conoscerne tanti altri che non sappiamo come sono.
Chissà se la luna stasera, ignara della gente col naso all'insù, avrà avuto paura della solitudine.
Di certo ha avuto fiducia. Fiducia nella natura perché la natura riporta nella giusta luce i suoi pianeti.
L'eclissi è un'evento straordinario. Dove invece interviene l'intelligenza umana le cose non vanno così: si complicano.
Ci sono eclissi di orgoglio, di sesso, di abuso, di sfruttamento, di indelicatezza, di disonestà, di bugie, di denaro, di potere, di cuore, di insicurezza, di solitudine, di paura. E chi più ne ha più ne metta.
Capita un po' a tutti. E va bene così.
Ma noi in che cosa abbiamo fiducia? In quale forza riponiamo la speranza che tutto possa tornare alla naturale armonia se siamo i primi a non fidarci dell'amore?
Fidarsi ed amare.

E il vero guaio, la vera disdetta è che chi vive di eclissi, o meglio "eclissato" dietro a una maschera, non permette a nessuno di vedere la bellezza della sua luce.
Ecco.
Se esiste un peccato mortale, forse è proprio questo.


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