sabato 18 giugno 2011

Quando l'amore è diventare (Anche se non trovi le parole - Elisa; Fabri Fibra)

In procinto di finire gli studi e di cercarsi un lavoro per far felice la famiglia, Lui ancora non aveva trovato se stesso.
Sarebbe stato già in ritardo per un sacco di cose.
Non era certo quello che sognava. O almeno, non come primo desiderio.
Perchè Lui aveva una passione, un amore vero: cantare. E di fatto cantava, ma era arrivato ormai alla "vecchiaia" convinto di non riuscire manco a provarci sul serio. Convinto di non avere un'occasione di quelle che ti fanno dire: "vabbè almeno ci ho provato".
Dopo i vent'anni è difficile. Quando si vola verso i trenta sembra ancora più impossibile.
Soprattutto se il mondo della musica è quello che si vede in televisione.
Soprattutto se si vive in provincia e se si ha una vita "normale". Almeno in apparenza.
E ormai, l'unica cosa concreta a portata di mano era la laurea. I suoi sarebbero stati felici.
Almeno di questo. Ma Lui no.
Lui aveva negli occhi una malinconia che parlava d'altro. Si percepiva che stava accadendo qualcosa "dentro". Parlava poco, semmai sorrideva, schivo. Gentile e garbato con tutti, evitava di entrare nel personale mantenendo un distacco e una riservatezza che lo faceva sembrare ancora più grande della sua età.
Poi però cantava.
E come cantava.
Si metteva a nudo e si donava completamente, mettendosi in gioco fino in fondo, con un coraggio insolito per chi non è "del mestiere".
E lì si apriva un mondo che non si poteva non vedere. Perchè al di là del talento naturale e della tecnica, Lui ci stava mettendo se stesso. Quel se stesso tutto umano che cercava da tempo di essere e che non aveva il coraggio di mostrare. E così trasmetteva l'emozione di chi fa un percorso faticoso e doloroso per arrivare ad essere proprio quello che è. Comunque sia, qualunque cosa ne pensi il mondo.

Cantava bene ma il fatto che avesse una bella voce e una bella presenza scenica era diventato improvvisamente un fatto trascurabile. Chi lo ascoltava davvero percepiva vita, emozione, bisogno di dire tutto quello che si può dire con la voce, con il corpo, con l'anima. Rabbia e amore. Frustrazione e voglia di rivalsa. Solitudine e gioia di vivere.
Eppure fino ad un anno prima Lui non era così. Era solo un bravo cantante intonato.

Lei che aveva avuto spesso modo di osservarlo, cercò un modo per avvicinarlo. "Che succede di così doloroso e meraviglioso, perchè tu sia in questa sorta di stato di grazia?".
Lui le rispose e bastarono poche parole.
Lei lo incoraggiò a non mollare, ma non solo nell'inseguire il suo sogno di cantare, quello era davvero trascurabile. Lo incoraggiò a non mollare mai la sua voglia di diventare quello che era fino in fondo, di far brillare la luce che aveva quando cantava e finalmente lasciava andare ogni freno, ogni inibizione, ogni paura di giudizio.
Lui, qualche giorno dopo le scrisse una mail dove le diceva che grazie a quella chiacchierata aveva trovato il coraggio per fare un sacco di cose. E le raccontava tutte quelle cose. Ed erano tutte per Lui, per andare avanti verso la sua strada. E la ringraziava.
A Lei sembrò un regalo immenso.
E dopo tanto tempo che non le succedeva, Lei pianse di gioia.




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