giovedì 22 settembre 2011

Perché? / 8

Talvolta mi chiedo se esista davvero una versione diversa, migliorabile e infine migliore della mia vita.

Di fatto penso di si. O almeno lo spero.
Ma ho tanti dubbi sul come. Come arrivare fin li.

Si può diventare qualcos'altro, andare altrove, sperimentare, giocare, scegliere, senza far del male a nessuno? Senza "usare" nessuno?

Esistoni interazioni prive di conseguenze?

Si può agire secondo i propri bisogni ignorando i bisogni, le richieste, le necessita' altrui e poi dormire tranquilli la notte?

Il voler bene giustifica ogni nostra debolezza, fragilità, meschinità, piccolezza? Il voler bene può esser usato come nascondiglio e come assoluzione? Il voler bene basta a ripagare i debiti che si contraggono a causa del nostro egoismo? Il voler bene puo' esser alibi per catene e prigioni che infliggiamo a chi ci sta a cuore e a noi stessi?

E i legami ci legano, ci servono per non sentirsi soli o ci danno ali per volare?

E la serenità, la bellezza sono  l'obiettivo di mezz'ora o di un tempo più lungo?

E la tenerezza?
E l'avere accanto qualcuno di importante che per pura distrazione potresti smarrire per sempre non fa paura? E' una cosa così indifferente nel bilancio di una vita?
E perdere la tenerezza di quel qualcuno non merita una riflessione?
Davvero viene sempre prima il nostro ego, la nostra ragione, la nostra grassa e bassa soddisfazione?

Davvero e' sempre più comoda la via più comoda?

E si può scegliere con chi e come spogliarsi nudi, o deve essere un fatto naturale? E si può stare nudi senza provare vergogna?
Ed e' ancora un peccato mortale trovare un corpo che e' perfetto per il nostro corpo, al punto che poi ne fuggiamo lontano e ne proviamo altri per vedere l'effetto che fa?

E delle lacrime di cui - nostro malgrado - siamo causa, ce ne dobbiamo occupare o meglio allontanarsi facendo sparire le tracce?

E la nostra carne e la nostra anima si incastra sempre in perfetta sintonia con l'anima e la carne altrui oppure a volte facciamo in modo che l'incastro "torni", così, tanto per scaldarsi un po' magari approfittando del freddo di chi ci sta davanti?

E come ci si incastra invece con l'anima delle cose?
Come si rispetta l'anima delle cose?

Mi dicono che le cose belle non chiedono troppi pensieri e vanno prese al volo.
E' vero.
Una cosa bella ti accade secondo natura e quindi e' armonica, "fa per te". Ma per prenderla al volo e goderne appieno ci vuole un atto eroico di coraggio, il coraggio di una responsabilità che prevede "presenza".
Il tuo essere presenza, il tuo esserci dentro, ed esserci di fatto. Accada quel che accada.
Altrimenti e' furto, talvolta con scasso.
Altrimenti la vita ci passa sopra, ci scivola addosso, e' solo un frammento di tempo rubato a un'eternita' che non misuriamo, che non contempliamo, alla quale non crediamo.

Presenza. Già...

Talvolta mi chiedo se esista davvero una versione diversa, migliorabile e infine migliore della mia vita.

Guardo la vita che adesso ho e mi dico che si, esiste. Ma come arrivarci facendo un percorso netto, io non lo so. Davvero non lo so.
E certo, una strada va trovata.

So che ogni grande viaggio inizia con un piccolo passo: per intanto cercherò di farmelo bastare.

Nessun commento:

Posta un commento