venerdì 23 settembre 2011

Quando l'amore è pane caldo (Human Touch - Bruce Springsteen)

Lui era appoggiato.
Lui era appoggiato alla piccola porta aperta del piccolo forno.
Quel piccolo forno ancora attivo nel piccolo centro della piccola città.
Quasi l'alba.

Da lì, attraverso l'aria umida e la porta aperta, guardava quei mucchietti ormai ben ordinati di lievito farina e acqua, pronti a diventare pane.
E pensava a quanto si erano dovuti mescolare, amalgamare, confondere, pensava a quanta fatica e quanto amore c'era dovuto volere per mettere insieme un corpo solido e uno liquido e tirarne fuori una cosa tanto bella e omogenea.
Tutta la notte!
Tanto bella e omogenea. Morbida, chiara, appena rotondeggiante, che ricordava certe curve nascoste di Lei.
Lei, eh... Lei era anche nel profumo buono di quell'impasto, in quel già tutto che ancora deve diventare tutto.

Sospirava.

Intanto quei mucchietti erano lì e crescevano a vista d'occhio. Dovevano lievitare diceva il fornaio. Dovevano diventare "pani da un chilo".
Un miracolo praticamente, pensava Lui mentre osservava il compiersi di quel miracolo.

La vita era anche lì e infatti quell'impasto si muoveva.

E già si immaginava la forma che avrebbe avuto dopo la cottura, ne pregustava il sapore, si immaginava quel pane croccante appagare prima i denti, poi il palato infine il naso.
Si, presto sarebbe stato il forno a terminare il miracolo.

E mentre quel profumo era ovunque, ad un tratto Lui pensò a cosa aveva buttato via.
Aveva buttato via tutto il suo pane.
Tutta quella fatica per mescolarsi, capirsi, incontrarsi, tutto quel lavorare per diventare impasto profumato e poi... poi non aveva avuto il coraggio di saltare con Lei fino in forno.
Paura di bruciarsi.
Paura non si sa di cosa.
Paura.
Aveva fatto in modo che tutto restasse per tutto quel tempo a lievitare finchè, alla fine, era andato tutto a male. Tutto a male. E quanto male faceva!

E ora era lì da solo a guardare il pane da cuocere e a cercarvi le forme di Lei.
Capiva che si era perduto metà del viaggio. Quello dei sensi dopo i sensi. Quello dei profumi che appagano denti, palato e naso e tolgono la fame, tolgono il vuoto, tolgono il freddo.

Già faceva freddo ed era quasi mattina. Intanto il primo pane appena sfornato si imponeva all'attenzione. Impossibile non guardarlo e lasciarsi avvolgere da quel profumo.

Chissà come sarebbero stati belli loro insieme se solo... Ma adesso era freddo.
Si tirò su il bavero, si fece mettere dentro una busta di carta un pane intero e, anche se era solo, se lo portò via.

Almeno per un po' fu il caldo di quel pane appena cotto a scaldare i suoi pensieri e la sua solitudine.
Pensò allora di chiamarla per fare colazione con quel pane appena sfornato.
Sì, forse poteva essere una buona idea.

Forse era tempo di mettersi in discussione. 


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