venerdì 9 settembre 2011

RIFLESSIONI 32 / donna, è perché non gli piaci abbastanza

Apro facebook e vado direttamente alla home. Ho un pc vecchio e gli aggiornamenti arrivano piano così mi scorrono davanti diversi post.
Mi soffermo su quello di un'amica che ripropone una pagina tra le più gettonate della nuova letteratura "al femminile".
Eccola qui:


E la regola dice che se un uomo non ti chiama, è perché non vuole chiamarti. Se ti tratta come se non gliene fregasse un cazzo, è perché non gliene frega un cazzo. Se ti tradisce, è perché non gli piaci abbastanza.
Non esistono uomini spaventati, confusi, disillusi. Non esistono uomini tragicamente segnati dalle passate esperienze, bisognosi d'aiuto, bisognosi di tempo. 
Gli uomini si dividono in due categorie soltanto: quelli che ti vogliono. E quelli che non ti vogliono. 
Tutto il resto è una scusa. E tu, tu donna, di mestiere fai l'avvocato, la commessa, la cameriera, l'insegnante, la casalinga, la commercialista, la modella, la ragioniera, l'attrice, la studentessa. Non la crocerossina. Quindi. Aspetta che sia lui a chiederti di uscire. Perché va bene la parità dei sessi, le quote rosa, e l'eguaglianza dei diritti. Ma i tempi non sono poi così cambiati. Gli uomini restano pur sempre dei cavernicoli, sia pure incravattati, e come tali adorano il sapore della conquista. Tieniti lontana dagli uomini sposati. Non lasceranno la moglie per te. Meno che mai lasceranno i figli per te. 
E non credere alla storia dell'amica della sorella di tua cugina, appena convolata a nozze con quello divorziato. 
Tu non sei l'eccezione. Tu sei la regola.
Al bando quelli che ti costringono ad aspettare ore accanto ad un telefono che non suona. Non hanno perso il tuo numero. Non hanno investito un cane. Non hanno appena scoperto di avere un tumore alla prostata. 
Probabilmente sono al telefono con un'altra.
Oppure sono gay.
Fanculo quelli che non declinano i verbi al futuro. 
Non sono analfabeti. Semplicemente non vogliono impegnarsi. 
Perché non gli piaci abbastanza. 
Li riconosci facilmente. 
Girano con un cartello appeso al collo, e la scritta: "Ci stiamo frequentando". Quando la senti, scappa.   
Non consumare le tue belle scarpe nuove (e neppure quelle vecchie) per correre dietro un uomo che non ti vuole. 
Usale, piuttosto, per prenderlo a calci in culo. Impara l'arte dell'essere donna. Impara l'arte di ottenere dagli uomini quello che desideri, non sbattendo i piedini, ma facendogli credere che siano stati loro a decidere.   
Impara a scegliere, invece che essere scelta.


Amiche, provate a dire che non è così.
Provate a dire che non passiamo ore a cercare di capire il nulla, ragionando di maschi e dei loro comportamenti.
Provate a dire che non diventiamo le crocerossine di chiunque ci piaccia un po' soprattutto di quelli che, maledetti e disperati per vocazione, usano il "non voglio proprio esser salvato" come arma di seduzione. 
Provate anche a dire che - appena coinvolte - non cerchiamo di trasformare in principe azzurro ogni essere maschile, persino quello che si dà una brutale aggiustata ai coglioni con le mani e con l'altra si gratta le mele. 
Provate poi a sostenere che, anche quando sappiamo che uno ci usa e ci getta, noi da brave eterne romantiche non lo psicanalizziamo cercando di giustificare l'ingiustificabile e cercando di far collimare i suoi comportamenti con i nostri bisogni. 
Provate a ricordare se l'ultima volta dentro un letto (a meno che non fosse stanco morto e svogliato), lui vi ha tenuto sopra o un certo punto vi dominato come solo la natura suggerisce di fare. E già che ci siamo, provate a ricordare se vi è piaciuto o no.
Provate cioè a dire che non vi piace essere "femmine", ovvero prima prese come si deve, poi forse comprese (ma se ne può fare a meno).
A questo però, non negate che volete segua un dopo, fatto di coccole e se il dopo non c'è, utopicamente ve lo inventate, mettendovi al centro di un universo che esiste solo per pochi minuti nella vostra fantasia (perché lui ti guarda con più o meno intensità ma che ne sai cosa sta pensando se non te lo dice?).
Provate poi a raccontare e raccontarvi la bugia più grande di tutte ovvero che vi piace da matti il sentirvi dire: "io e te scopiamo, ma siamo solo amici...." (e questo anche se di quest'uomo non siete innamorate). Perché magari vi capita e lo fate pure volentieri (di far sesso senza impegno dico), ma sentirvelo sbattere in faccia a mo' di precisazione contrattuale, è davvero faticoso da sopportare, addirittura svilente per chi è cresciuta in attesa di diventare "quel gran culo di Cenerentola".
Ci portiamo dietro un bagaglio culturale che ci rende ancora incomprensibile la fredda insensibilità dei maschi, anche dei più dolci e sensibili.
E allora diventiamo aggressive o remissive. Stronze o troppo buone. Difficilmente in equilibrio. Vulnerabili.
E loro lì, un esercito di uomini non più machi, in bilico tra la difesa e l'attacco, la fuga e la resa ma certo con le idee più chiare di noi: "se ti scopo senza impegno vuol dire che non voglio impegno"; "se non ti chiamo è perché non voglio chiamarti"; "se ti tradisco è perché quell'altra mi piace di più"; "se non ti cerco non mi piaci abbastanza!"
Non fa una grinza. 
Facile, banale perfino.

Ragazze, lasciate da parte Freud e Jung e tatuatevi da qualche parte "impara a scegliere invece che essere scelta". Io ancora non so che vuol dire.  Ma essendo certa di essere la regola, so che alla fine serenamente imparerò.
E da qualche altra parte fatevi tatuare anche "se qualcuno non ti vuole, vuol dire che non gli piaci abbastanza". 
E' tutto detto qui. 
Lo sport del "lui non lo sa ancora ma mi ama, io l'ho capito perché fa così è l'ex, la mamma, la sorella, la figlia" è stato abolito. 
Tu, ragazza mia, pensa a te. 
Se fai di questi pensieri, vuol dire che sei bella abbastanza. Non affaticare inutilmente i tuoi neuroni.
Gira le tue scarpe tacco 12 e fatti inseguire da qualcun altro. 
La mia amica Giulia che si occupa di alta moda, saprebbe anche dirti quali scarpe ci vogliono per aver sempre i piedi nel posto giusto!
Good luck!

Secondo le donne quando ci scelgono non amano proprio noi... forse una proiezione, un sogno, un'immagine che hanno dentro. 
Ma quando ci lasciano siamo proprio noi quelli che non amano più.
Giorgio Gaber
uomo che aveva capito tutto...



4 commenti:

  1. L'uomo è...una volpe,gli piace cacciare e quando afferra la preda,se è affamato,la sbrana,se è sazio,ci gioca ma l'ammazza lo stesso,anzi peggio ma se vede un bel grappolo d'uva e non ci arriva dice che non è buona...ma non passa notte che non sogni quel grappolo.
    Donna non essere preda e non cercare di essere volpe,sii solamente un bel grappolo d'uva,quel che in natura tutte le donne gia sono.
    Damiano.

    RispondiElimina
  2. Damiano, fossero tutti come te gli uomini! Il fatto è che la maggior parte di quelli che conosco non si soffermano sul grappolo d'uva, passano direttamente al bicchiere di vino.

    RispondiElimina