lunedì 12 settembre 2011

FuoriModaFuoriTempo / 10

Chi non ha mai commesso l'errore di togliersi i pantaloni prima delle scarpe, costui non sa niente dell'amore.
Giorgio Gaber

C'è una stagione in cui l'amore ha fretta, è un tutt'uno con la passione, è maldestro, impacciato quasi.
E' quella la stagione in cui l'amore si toglie i pantaloni prima delle scarpe. Ma nessuno ci fa caso.
Perché anche se a vent'anni il tempo non sembra esistere e la vita è ancora tutta davanti, la voglia e la curiosità ti divorano e tu non puoi fare a meno di avere fretta di scoprire, di provare, di vedere se si può volare davvero.
E l'amore (o quella roba che somiglia all'amore e ti scombina gli ormoni) è il miglior carburante per volare. E allora che importa se ti ritrovi le gambe intrappolate da scarpe e pantaloni.
Tu, comunque, voli. Senza pensare. E sorridi. E voli.

C'è una stagione in cui l'amore ha giocato così tanto che paradossalmente non ha più voglia di giocare. Si sente così "esperto" da risultare addirittura annoiato.
Capita però che qualcosa solletichi il tuo naso con il profumo di quella primavera dei vent'anni e tu abbia voglia di dire ancora  sì alla passione.
Dio, che gran fortuna! Perdere di nuovo la testa. Magari!
Da lì a trovarsi con i piedi bloccati dai pantaloni, a loro volta bloccati dalle scarpe, è un attimo.  Un attimo bellissimo di incoscenza.
Però è una fiammata: dopo aver consumato l'amore fatto di carne, guardiamo rapiti gli occhi di quello che "ci ha portato via" e vorremmo dirgli, come facevamo a venti anni: resta qui, resta con me, ricomincia.
Ma non abbiamo venti anni e non riusciamo a non pensare. Allora quella frase ti muore in bocca. E tu non ti senti impacciato o goffo con i piedi nei tuoi pantaloni. No, ti senti addirittura ridicolo.
E in tutto questo pensare a cosa è meglio dire e a cosa è meglio fare ti perdi il volo.
Niente volo, niente testa vuota, niente sorrisi, solo imbarazzo, talvolta sensi di colpa, talvolta egoismo.
Ormai sappiamo che quell'eternità che si promette a vent'anni è una bugia. Ci abbiamo sbattuto la testa e non ci crediamo più.
Anche quando sei davanti a una persona che ti pare giusta perché parla la tua lingua e potrebbe camminare accanto a te, senza chiedere troppo futuro, tu taci. O peggio, fuggi. Guai se il fuoco che accende gli ormoni ti portasse a prendere impegni pericolosi.
Una vocina ti sussurra: "Allora non hai imparato proprio niente da tutte le cicatrici lasciate sulla pelle dalle vampate precedenti?"
Sì, meglio tacere, meglio non farne di niente. Prudenza!
Ti racconti che per innamorarti davvero hai ancora tempo e metti il freno al cuore: la passione si preferisce consumarla come da copione, nudi, senza batticuore, nè frette, senza il rischio di incespicare nei jeans tirati giù alla bell'e meglio.
Un passo alla volta per carità. Prima la seduzione, poi il gioco del potere, poi la voglia della conquista, il servirsi dell'altro corpo per dar sicurezza al proprio corpo e via andare con menate che niente hanno a che vedere con l'amore che accende la passione.
Fine della poesia.
Non amo il pericolo sia chiaro ma trovo che nei sentimenti la troppa prudenza sia "castrante".
Quel volo perdinci, è il volo. 
Perché rinunciare? Rimandare?  Adottare tattiche e/o strategie? Usare e abusare?
Perché almeno per un po' non torniamo ad ascoltare quello che ci dice l'istinto?
No. Prevale sempre la logica. E non ci divertiamo.
O almeno nella maggior parte dei casi...

Ma il sentimento, il sesso, la passione mica son cose che si "pensano". Si "sentono".
Mi sono chiesta come mai nei fatti di cuore invece di imparare, col tempo si disimpara.
Già, perché si disimpara ad amare (qualsiasi cosa questo voglia dire)?
Perché ci facciamo fottere dalla paura del lasciarsi andare? Perché a un certo punto non ci vogliamo proprio mettere in gioco sebbene ci sia piaciuto e magari ci piaccia ancora molto giocare?
Come mai amare qualcuno, innamorarsi di qualcuno significa solo trovare un essere umano che ci faccia compagnia per gli anni che verranno, senza prendersi responsabilità?

Esisteranno da qualche parte occhi ormai adulti capaci di guardare altri occhi ormai adulti che senza pensare troppo siano capaci di lanciarsi in volo con un bel "resta con me".
Oh, attenzione, mica per sempre eh, lo sappiamo bene...
Per intanto.
Sarebbe un bel brivido. Un gran bel brivido.
E allora via coi pantaloni tolti prima delle scarpe. Via con la passione. Via con la fretta che brucia i pensieri e la prudenza e sia quel che sia.
Testa leggera, cuore che batte. In volo.
Perché poi, quante altre occasioni avremo per imparare a capire cosa sia l'amore, anche quello di carne, se non ci sporchiamo adesso le mani?
Quale altra meravigliosa maniera abbiamo per rimanere giovani e vivi il più a lungo possibile, se non quella di sentir battere forte il cuore e tornare ad essere un po' più istintivi e meno razionali.

Istintivi quanto basta per togliersi prima i pantaloni delle scarpe.

Sarà la luna piena di stasera, ma mi viene di pensare alla rinfusa, così.
FuoriModaFuoriTempo. Forse

4 commenti:

  1. Ovvia giu', diamo la colpa alla luna che è meglio. Magari domani col sole è tutta un'altra storia...
    Il casino è se ci s'alza con la nebbia! :-)
    'notte M.

    RispondiElimina
  2. Tu, nebbia o non nebbia, non toglieresti i pantaloni prima delle scarpe?

    RispondiElimina
  3. E che ne so... di certo non ci starei troppo a pensare sopra.
    :-D

    RispondiElimina