sabato 19 marzo 2011

***amico fragile, nemico buono

Lorenzo. Un amico fragile, dice Lello. Ma anche di più.
Un amico insopportabile. Un amico controcorrente. Un amico provocatore. Un amico che infastidiva con la sua sola presenza. Un amico che non era mio amico su facebook, ci avrei litigato anche per via virtuale.
Se ne è andato. Senza fare rumore.
A casa sua. A pochi metri da casa mia. Perchè questa città è piccolissima.
L'ho saputo perchè ho visto la bandiera della sua contrada, la Tartuca, listata di nero (come si usa in questa città dove il Palio non è solo una corsa di cavalli fatta da 17 contrade, ma è vita vissuta, vera).
Sotto la bandiera della Tartuca stretta da un fiocco nero, in una bacheca dove si danno gli annunci, il suo nome.
L'ho letto, riletto e siccome ci conosciamo tutti ho pensato: "Ma no. E' un omonimo".
Di fatto manco sapevo che fosse della Tartuca, guarda caso la mia contrada avversaria... amici/nemici anche nell'appartenenza contadaiola.
Poi la civetta di un quotidiano locale con la sua foto mi ha tolto ogni dubbio.
Non ho letto i giornali. Non ho voluto.

Era un "collega", faceva il fotoreporter. Girava il mondo in autostop. E quando era in giro per il mondo, per lo meno non te lo trovavi davanti all'improvviso!
Un "collega" davvero particolare. Di quelli "noiosi", invadenti, insistenti oltre maniera.
Dio che litigate! Come sapeva mandarmi fuori di testa lui, ci son riusciti pochi al mondo.
Perchè io se quando mi arrabbio urlo, non mi sono arrabbiata davvero. Ma se quando mi arrabbio sto zitta, c'è di che preoccuparsi.
Ma non perchè fosse cattivo.
Anzi forse era fin troppo buono. Era solo irritante col suo sorriso e il suo modo pacato di chiedere le cose fino a sfinirti e ad arrivare ad alzare i toni.
Realizzare che non lo incontrerò più per queste quattro strade, e non dovrò più discuterlo per tenerlo distante da un palco o da un'artista, è stato faticoso.

Non ho un bel rapporto con gli addii in generale. Figurarsi questi addii.

Stasera scrivo su facebook una frase di Brecht e una serie di amici comuni mi scrivono che era una delle sue preferite.
L'avevo citata ieri in tutt'altro contesto commentando lo scritto di un amico, ed ero anni luce lontana dal pensare che fosse una frase adatta a Lorenzo.
Effettivamente però per Lorenzo era perfetta.

E allora, mi trovo costretta a pensare a quello che avevo evitato di pensare.
Ci arrabbiamo, ci agitiamo, ci arriviamo ad offendere, ci teniamo il muso e poi... basta un attimo e chissà quanto tempo dovrà passare per rincontrarci, se mai ci rincontreremo.

Stasera un altro amico ormai over 70 mi diceva: se ti va di fare una cosa, non è mai troppo tardi.
Forse la vita va vissuta all'urlo di "non è mai troppo tardi" perchè quando meno te lo aspetti, diventa troppo tardi.

Ecco che pensando a Lorenzo, al di là delle incomprensioni e del carattere, ho l'immagine di una persona che la sua breve vita l''ha morsa finchè ce n'era.
E questo di lui ricorderò. Sarà l'insegnamento del mio amico/nemico.
Fai buon viaggio, antipaticone!

perché già dalla prima trincea
ero più curioso di voi
ero molto più curioso di voi




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