domenica 6 marzo 2011

Post-it / 3 aspettative, attese, sorprese

"Le aspettative avvelenano la vita"
Suona su per giù così la conclusione a cui inevitabilmente giungono saggi, filosofi, mistici, poeti, santoni e anche anime sensibili.
Me lo segno e ci rifletto.
L'aspettativa...Già, niente ti avvelena più dell'aspettativa: se viene disattesa senti un bel dolorino, se invece viene appagata non ti gusti fino in fondo la gioia perchè "...te l'aspettavi!"
Anche saper attendere è un arte, perchè dall'attesa spesso nasce l'aspettativa. 
Ma attendere e aspettarsi non è la stessa cosa.
Attendere è necessario talvolta. Il segreto sta nel saperlo fare. 
Bisogna imparare ad attendere il tempo giusto perchè qualcosa accada, si capisca, si trasformi, si apra, si chiarisca.
Le sorprese possono esser belle o brutte, ma alla fine sono il "sale" della vita. L'imprevisto che non vorresti oppure la "serendipity", l'errore fecondo e fortunato, sono quelle "occasioni" che vanno abbracciate perchè ti fanno fare una curva, una deviazione, un salto di gioia, un passo indietro. E ogni volta è un battito di cuore in più. Vita che va.

Oggi è stata una giornata strana.
Aspettavo una missiva, un messaggio, un segnale che non è arrivato. L'attesa è diventata pensiero negativo, quindi ansia e alla fine aspettativa. 
Di conseguenza è stato inevitabile il mio malumore.
Nel pomeriggio mi aspettavano in un posto dove per una serie di imprevisti sono arrivata tardi.
Chiedendo scusa alle persone che erano lì, mi sono seduta di fretta su uno strano cuscino. Sono stata lì quasi due ore... Poi mi sono alzata e Ila, mia bellissima compagna di viaggio, mi fa: "Quello su cui eri seduta è il tuo regalo di compleanno".
Ci avevo messo sopra le terga senza manco accorgermene, tanto non me l'aspettavo. E' stata una gran bella sorpresa. (Anche perchè il regalo è rimasto integro ed è meraviglioso...)
Mi è tornato il buonumore.

A quest'ora della notte posso dire di aver passato il sabato con una aspettativa andata amaramente delusa e una sorpresa inattesa che non ho manco avuto l'attenzione di accogliere come avrei dovuto. 
Il bilancio non è comunque in pareggio. Perchè la prima parte della giornata l'ho buttata via, asfissiandomi con pensieri inutili, pensando con la mia testa i pensieri degli altri, alimentando sentimenti malinconicamente negativi e "succhiaenergia". 
Ma che ne posso sapere dei pensieri degli altri se manco conosco i miei?
Non bisogna sabotare così il nostro tempo. Già, questo lo devo proprio imparare.

Che abbiano assolutamente ragione i saggi, filosofi, mistici, poeti, santoni e anche le anime sensibili di cui sopra?
Siamo qui e ora. 
Le aspettative avvelenano la vita.

ps. grazie meravigliosa Ila!

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